Dopo i primi 6 mesi dell’anno – e dopo più di 300 album ascoltati e recensiti – cominciamo a tirare le prime somme.
Per voi, la classifica dei migliori 25 album di Deer Waves della prima metà del 2014.
25. TRUST – JOYLAND
Tutto è ancora felicemente ricoperto dall’invitante patina dark che influenzerà per sempre l’estetica del progetto, ma, ora più che mai, Trust se ne fotte di canoni e categorizzazioni: Alfons voleva fare un disco che spaccava e l’ha fatto, voleva eccedere ogni limite fregandosene dei rischi e l’ha fatto, voleva farci saltare come dei dementi e ce la farà, eccome.
Tracce consigliate: Geryon, Peer Pressure.
24. SUN KIL MOON – BENJI
Se riuscirete a non farvi schiacciare dall’atmosfera occludente e dalle tematiche tutt’altro che semplici, vi accorgerete che Benji racchiude uno dei cantautorati più forti e sinceri di questo 2014.
Tracce consigliates : Micheline, Jim Wise.
23. EAST INDIA YOUTH – TOTAL STRIFE FOREVER
A un giovane alla prima uscita discografica si può di certo perdonare un’affezione sincera verso i “grandi” della musica con un sorriso paterno, sempre ammesso che questa funga da punto di partenza per malleare il proprio sound grazie ad un talento puro e cristallino, che East India Youth senza ombra di dubbio possiede.
Tracce consigliate: Looking For Someone, Dripping Down.
22. SOHN – TREMORS
Il merito di SOHN sta nell’essere riuscito a re-interpretare, senza risultare banale, tutto ciò che lui stesso ha ascoltato e amato negli ultimi anni: un album rivolto al pubblico cosiddetto hipster, ma che senza ombra di dubbio riuscirà a farsi amare anche da chi ha solo voglia di un album coi controcazzi.
Tracce consigliate: Tempest, Artifice.
21. PARQUET COURTS – SUNBATHING ANIMAL
Colpisce la vastità di influenze che toccano e la naturalezza con cui cambiano pelle ma soprattutto la minuziosità con la quale hanno costruito il disco, in cui tutto è dove dovrebbe stare e funziona come un unico meccanismo, nonostante l’eterogeneità apparente.
Tracce consigliate: Sunbathing Animal, Black and White.
20. SHARON VAN ETTEN – ARE WE THERE
Si ha l’impressione di trovarsi di fronte a qualcuno che non vuole raccontare una storia d’amore bensì a qualcuno che, vivendola, soffrendo e cercando di rielaborare “il lutto” si confida con un barista, senza giri di parole e senza cercare di risparmiare quel po’ di reputazione che rimane dopo aver chiamato l’ex da sbronzi.
Tracce consigliate: I Love You But I’m Lost, Taking Chances.
19. FENNESZ – BÉCS
Bécs è un’opera senza confini, intangibile ma densa, impalpabilmente pregna, melodica nel rumore. Indefinibile, commovente.
Tracce consigliate: Liminality, Bécs.
18. LIARS – MESS
Non esiste altra parola per descrivere quel sentimento che accompagna ogni loro brano dall’inizio della loro carriera fino ad oggi, rendendo questo Mess non una semplice sboronata, ma un’evoluzione naturale e per nulla forzata del loro percorso, che anzi li avvicina idealmente all’attitudine di quel They Threw Us All In A Trench And Built A Monument On Top con cui avevano esordito.
Tracce consigliate: Vox Turned D.E.D., Darkslide.
17. VAGHE STELLE – SWEET SIXTEEN
Otto tracce, 25 minuti che risucchiano e lasciano l’ascoltatore lì, perso a fluttuare nei densi trascorsi dell’artista mentre meteoriti di ricordi sfrecciano a velocità supersonica accanto agli orecchi. Le atmosfere sono soniche e spaziali, siderali e tuttavia non asettiche.
Tracce consigliate: Duemila Kilometri, Libitum.
16. EMA – THE FUTURE’S VOID
Con questo disco EMA si impone definitivamente come una “cantautrice” unica nel suo genere, impossibile da individuare, impossibile da imitare, facile da amare.
Tracce consigliate: Satellite, Solace.
15. FUTURE ISLANDS – SINGLES
Minuziosamente curato nella forma e nella sostanza si pone come degno successore di On The Water, un’ottima opportunità per avvicinarsi a una delle realtà più interessanti degli ultimi anni e per fare la conoscenza di Mr. Herring, dando magari lo spunto per andare ad approfondire le passate produzioni.
Tracce consigliate: A Dream Of You and Me, Seasons (Waiting On You).
14. FRANCIS HARRIS – MINUTES OF SLEEP
Minutes Of Sleep è uno di quei dischi che non hanno un valore stimabile, che un giorno potremo ascoltare nella sala di un museo d’arte ad ingresso unico, e ritrovarci da soli a compatire un uomo che ha messo in gioco i suoi stati d’animo per farne un capolavoro.
Recommended tracks: Lean Back, You Can Always Live
13. ANGEL OLSEN – BURN YOUR FIRE FOR NO WITNESS
[…] già al primo ascolto vi depositerà dentro qualcosa, ma non come quei dischi che sono belli due volte e poi li usi come sottopentola, è uno di quelli che ad ogni ascolto riuscirà a farvi riflettere, trascinandovi in un intenso turbinio emotivo.
Tracce consigliates: Unfucktheworld, Hi-Five
12. ACTRESS – GHETTOVILLE
L’album, come ci ha abituato Darren, è ovviamente una bomba. Ben dissimulata, ma comunque una bomba. Cunningham infatti è uno che ha sempre abituato a un certo poliedrismo, caratteristica che, unita al voler fare dell’ultimo album a nome Actress un’opera ambiziosa, ha fatto sì che Ghettoville diventasse un triplo album.
Tracce consigliate: Birdcage, Gaze, Image.
11. WILD BEASTS – PRESENT TENSE
Nel complesso Present Tense è un disco dall’impalcatura solidamente pop e allo stesso tempo di non così facile approccio, quasi mancasse l’attitudine, il voler rimanere del tutto impressi; questa non è però una mancanza, è una scelta, un contrappasso richiesto all’ascoltatore che decida di abbandonarsi totalmente alla musica dei Wild Beasts, scoprendone tanto il lato più dolce quanto quello più ballabile, là dove l’art abbraccia il pop e la calda elettronica dà la mano all’analogico, diventando una cosa sola.
Tracce consigliate: Wanderlust, Sweet Spot, Daughters.
10. CHET FAKER – BUILT ON GLASS
Built On Glass ha il grande pregio di poter suonare fresco e riflessivo allo stesso tempo, coerente al suo interno ma anche con il passato di Nicholas (sia musicale che, evidentemente, vissuto).
Pur non essendo un album studiato a tavolino per essere trendy tutto fa presupporre che lo diventerà presto (con i pro e i contro del caso), riuscendo ad accontentare proprio tutti.
Tracce consigliate: To Me, Cigarette & Loneliness, Gold.
9. MILLIE & ANDREA – DROP THE VOWELS
Millie è Miles Whittaker, uno dei due Demdike Stare ma impegnato anche in una non meno interessante carriera solista, mentre Andrea è Andy Stott, che a causa del suo Luxury Problems è indiziato come uno dei principali colpevoli dello sdoganamento della techno nei timpani hipster (grazie bro).
Tracce consigliate: Stay Ugly, Temper Tantrum, Back Down.
8. LUST FOR YOUTH – INTERNATIONAL
Hannes dà vita a International, un album che eguaglia la bellezza del suo predecessore muovendosi però in zone diametralmente opposte: la notte negli sporchi club underground è finita e dopo un po’ di ripiglio si va a ballare in hangover al tramonto sul Lungomare con i maglioni turchesi, i pantaloncini bianchi e i calzini da tennis macchiati di sangue. Non ho mai visto il mare nel mare…
Tracce consigliate: Epoetin Alfa, Armida, Running.
7. BE FOREST – EARTHBEAT
Con Earthbeat i Be Forest, seppur ancora giovanissimi, danno una grandissima prova di maturità, sfornando un album alla pari del suo predecessore, se non superiore, sicuramente un altro mezzo capolavoro di una band che, se non lo si specificasse in continuazione, neanche verrebbe da pensare che sia italiana, tant’è universale la sua musica, in grado di parlare con l’anima di chi l’ascolta.
Recommended tracks: Captured Heart, Lost Boy, Ghost Dance.
6. TODD TERJE – IT’S ALBUM TIME
It’s Album Time ci rincuora del fatto che nel 2014 è ancora possibile fare della musica senza tempo e senza che tra i vari tag compaia la parola revival. I meriti vanno senza dubbio all’elettronica che è stata e non sarà, ma in questo caso mi verrebbe da dire, come si è già detto e si dirà, sound of the future, again.
Tracce consigliate: Inspector Norse, Delorean Dynamite, Strandbar.
5. ST. VINCENT – ST. VINCENT
Non c’è niente che si possa recriminare ad un’artista del genere soprattutto con 40 minuti di un tale livello.
Tracce consigliates: Rattlesnake, Digital Witness, Bring Me Your Loves.
4. BEN FROST – A U R O R A
A U R O R A è un disco che nasconde la ricerca straziante di un qualche bene, ma che si ritrova a passare consapevolmente e inevitabilmente in mezzo a nefasti accadimenti. L’artista sembra a suo agio in questi roboanti territori infernali; Dio, Dante e Virgilio della sua stessa creatura, messia del delirio, si culla nella distruzione e non riesce più a uscirne. Questo è il suo percorso, impossibile cambiarlo.
Tracce consigliate: Nolan, Secant, Venter.
3. SWANS – TO BE KIND
To Be Kind è il terzo album dei redivivi Swans degli anni 2000 che, risorti come la mitologica fenice da quello che sembrava un irreversibile oblio, aggiungono un altro tassello alla pluridecennale carriera con quella che è la loro prova su disco più lunga di sempre dopo il monolitico Soundtracks for the Blind, anno di grazia 1996. Scacco matto per i Cigni.
Tracce consigliate: , Bring the Sun/Toussaint l’Ouverture, Kirsten Supine.
2. CLOUD NOTHINGS – HERE AND NOWHERE ELSE
Nessun giro di parole, sarò schietto, proprio come loro: i Cloud Nothings tornano col botto. Here And Nowhere Else è un concentrato di melodie, sentimento, sincerità, violenza. Una scheggia di poco più di mezzora che vi perforerà l’udito e il cuore.
Tracce consigliate: Pattern Walks, I’m Not Part Of Me, Now Hear In.
1. THE WAR ON DRUGS – LOST IN THE DREAM
Lost In The Dream è la sicurezza che ci sarà sempre un qualcosa pronto ad accoglierci nel momento in cui si sentirà il bisogno di staccare, anche se per una misera ora, da tutto.
Che il 2014 sia o meno l’anno delle chitarre lo lascio decidere ad altri.
Tracce consigliate: Red Eyes, An Ocean In Between The Waves, In Reverse.