East India Youth, all’anagrafe William Doyle, rappresenta indiscutibilmente il primo boom discografico di questo 2014, sia qualitativamente che a livello di buzz.
Dopo un EP (Hostel), pubblicato lo scorso anno, era riuscito a farsi notare dalla critica internazionale, che, carica di aspettative, ha accolto più che positivamente questo full-lenght Total Strife Forever.
Se le tracce già conosciute (Heaven, How Long e Looking For Someone) contenute nell’album vertono su un pop elettronico di ottima fattura, sono tutte le altre in un certo senso a stupire.
Dati gli elementi a noi in possesso ci si sarebbe aspettati un disco à la Baths, dunque una commistione di pop ed elettronica “da-cameretta” ben fatta, per intenderci e per farla breve, ma in realtà non è sempre così.
I primi due pezzi (Glitter Recession e Total Strife Forever I) ci accompagnano in un’intro prolungata di dieci minuti, tutta arpeggiatori presi in prestito da Oneohtrix Point Never, i quali dominano droni che parrebbero essere di Tim Hecker, mentre decisi accordi al pianoforte scandiscono l’incedere strumentale.
Se Dripping Down si accosta a quel pop coinvolgente cui sopra, la successiva Hinterland potrebbe essere uscita da Immunity di Jon Hopkins: tutto un climax che sfocia in cassa dritta; Total Strife Forever II concede invece del riposo ai timpani su un organetto che rimanda a Is This And Yes di m b v.
La seconda parte dell’album risulta meno variegata, con due tracce pop (la già conosciuta e bellissima Looking For Someone e la ballata Song For A Granular Piano) e due strumentali electro-drone di ottima fattura.
L’album si chiude con Total Strife Forever IV, un crescendo celestiale che non può non far pensare all’ultimo Fuck Buttons.
Ora, rileggendo solo i grasseti qui sopra, è palese che Total Strife Forever risulti essere una sorta di Indovina Chi, le cui tessere raffigurano i maggiori trend/successi dell’anno appena trascorso. Dunque a cosa siamo di fronte? A una scrittura compositiva sincera e sentita? Oppure a un prodotto sornione che non può non piacere? (E a chi scrive è piaciuto parecchio).
Per amor del vero e della buona fede altrui si propenderà per una via di mezzo: East India Youth è un ragazzo sempre sul pezzo, che non si fa sfuggire nulla e, come tutti noi, ascolta e riascolta, si innamora dei dischi e attinge ispirazione un po’ qui e un po’ là. Questo non è reato perché si parla comunque di ispirazione (per quanto palese) e non di plagio; la qualità del disco non viene infatti intaccata dal background poiché nessuna traccia ricorda sfacciatamente un’altra dei suoi idoli.
Total Strife Forever è un debutto ben studiato, sia per il momento storico-musicale in cui viene pubblicato, sia anche per l’ottima fattura del prodotto (composizione e soprattutto suoni-produzione). A un giovane alla prima uscita discografica si può di certo perdonare un’affezione sincera verso i “grandi” della musica con un sorriso paterno, sempre ammesso che questa funga da punto di partenza per malleare il proprio sound grazie ad un talento puro e cristallino, che East India Youth senza ombra di dubbio possiede.
Tracce consigliate: Looking For Someone, Dripping Down