Che capolavoro ha tirato fuori Jon Hopkins. La sua formula vincente, che rende Immunity uno dei dischi più imprescindibili del 2013, è la perfetta commistione di techno e ambient, che si intrecciano, si compenetrano ed esplodono, turbando corpo e spirito.

La techno è di quella scurissima e metafisica di cui ci avevano già fatto innamorare i problemi di lusso di Andy Stott dello scorso anno, ma qui in forma esteticamente meno azzardata, più pulita e accessibile (Collider). Accessibilità aumentata a dismisura dal tocco ambient di scuola Brian Eno (di cui Hopkins è discepolo), che raggiunge picchi emotivi inarrivabili proprio messo a contrasto con l’oscurità dei bassi e la fisicità animale della cassa in 4/4 quasi perenne, generando un range di emozioni così variegate da devastare l’anima (Open Eye Signal).

Ma non c’è solo oscurità, anzi. L’ambient spesso si svincola dall’elettronica, completamente (Abandon Window) o parzialmente (Immunity), per momenti di luminosità paradisiaca che ampliano ulteriormente la tavolozza di meravigliosi chiaroscuri con cui Hopkins dipinge le sfumature emotive del suo disco. Il momento in cui le due facce dell’album trovano il loro miglior connubio è Sun Harmonics, epopea elettronica di dodici minuti, avvolta in un’atmosfera crepuscolare statica in cui succede di tutto, dalla techno all’ambient, passando per la downtempo.

Non c’è altro da dire su Immunity, perché ci sarebbe troppo da dire. I dischi di questo tipo, quelli che ti scavano nello spirito, sono i più difficili da descrivere, perché si tratta di oggettivare sensazioni soggettive. L’unica cosa oggettiva di questo disco è la sua bellezza sconcertante e a tratti irraggiungibile. Perché anche i pochi pezzi che, nel complesso, possono essere considerati “minori” hanno comunque un tiro e una portata bestiali (We Disappear). Jon Hopkins sfodera l’album perfetto, il disco di techno buia per tutti, anche per i palati più diffidenti, perché è molto di più di un disco techno ed è, ovviamente, molto di più di un disco ambient. L’unica cosa sicura è che ad ora è il disco elettronico dell’anno e probabilmente lo rimarrà.

Tracce consigliate: Open Eye Signal, Collider, Sun Harmonics, Immunity.