Io lo so che avete già visto la lineup qui sopra nella foto, lo so che avete un attimo strabuzzato gli occhi e l’avete riletta ancora, ma se mai aveste bisogno di conferma sono qui proprio per dirvi che sì, è tutto vero e ci vedete ancora bene. Linecheck si supera in questo 2017 e riempie i giorni milanesi dal 21 al 26 novembre di concerti, serate, un mercato di vinili (con tanto di incontri all’interno) interessantissimi panel (qui il vasto programma completo) per addetti ai lavori ed appassionati, tutto con un unico comune denominatore: la qualità.
Guardando quei nomi, infatti, è subito manifesta la volontà della rassegna di accontentare ogni palato attraverso un percorso incredibilmente eterogeneo; è altresì palese la gran raffinatezza e la classe delle scelte, senza mai (s)cadere nel banale e nello scontato, senza mai commettere un un passo falso.
Ci sono le due (enormi) chicche riservate al weekend: Thundercat, pronto a sondare tutti i territori black con il suo inseparabile basso, e James Holden insieme a The Animal Spirit, reduce da un incredibile album di svolta tanto geniale quanto folle. C’è il pop intelligente e dall’appeal internazionale nelle sue variopinte e imprevedibile forme, qui incarnate nell’ormai affermato e artisticamente maturo Perfume Genius, nella rediviva elettronica del progetto Telefon Tel Aviv, risorto dalle ceneri del lutto di Cooper con il solo Eustis, nelle melodie nordiche degli svedesi Little Dragon. C’è il gangsta-rap americano di Freddie Gibbs, highlander dei duri e puri, e Moses Sumney con il suo folk nero screziato di delicato soul.
Gli orizzonti poi si allargano, viaggiando in Iran per abbracciare l’elettronica futurista di Ash Koosha, pronto per un live in realtà virtuale, il trip hop del fenomeno Sevdaliza e il meltinpot tra middle-east e Cuba degli Ariwo. Senza nemmeno rendercene conto le atmosfere si fanno carioca con i ritmi di Mc Bin Laden per la sua prima attesissima data italiana, e poi ricche di pulsioni dal Continente Nero con Nidia Minaj (da Lisbona sì, ma col suono dell’Africa) e Kokoko! (dal Congo).
C’è anche tanta Italia, ovviamente, con IOSONOUNCANE che presenta un progetto accompagnato dal chitarrista Paolo Angeli, l’elettronica di L I M e dei Niagara, Colapesce che canta Battiato, le strumentali poliziottesche dei Calibro 35, le promesse Yombe, HÅN, Technoir, Maiole, LNDFK, Talpah, Nava, Klune.
Non è finita perché ci sono ancora act che sfameranno ogni richiesta del dancefloor: Jacques con i suoi ritmi francesi d’ampio respiro e Daniel Haaksman, teutonico dal sound caraibico; e poi tutti i set per chi ancora ha energie da spendere nella notte, dai “nostri” Spazio Palazzo e Sockslove passando per le feste internazionali di Palms Trax e Jayda G.
Avete capito bene, ce n’è proprio per tutti i gusti.
Grazie a Linecheck, Milano sarà capitale della musica per una settimana e non esistono scuse per non parteciparvi. Ci vediamo là.