Gazzelle, con OK, è arrivato al terzo album, ma in questo caso non abbiamo più a che fare semplicemente con Gazzelle, bensì abbiamo a che fare col Poeta Gazzelle. Infatti, come Petrarca nel 1341, Gazzelle è stato incoronato poeta; è accaduto tempo fa, non c’è stata una vera e propria cerimonia come accadde per l’autore del Rerum Vulgarium Fragmenta, ma comunque, sotto l’egida della Musa, Gazzelle ha pubblicato Limbo, la sua prima raccolta poetica che di fatto l’ha inserito nella schiera dei poeti italiani, lì dove, in libreria, risiedono appunto Petrarca, Leopardi, Merini, Montale, Gio Evan e Francesco Sole.

Il 2021 è un anno importante per l’ars poetica, 700 anni fa moriva Dante, e ora Gazzelle se ne esce con una canzone che fa “era belissimissimissimissimissimo tra me e te”. Il che non dovrebbe meravigliarci, perché è nelle sue corde; ma diciamo che non ce lo aspettavamo più, visto che sopraggiunta l’investitura poetica, credevamo che OK, composto da un autore contornato di sacro alloro, potesse essere un’opera di riflessione linguistica e artistica, ma invece ci troviamo dentro proverbi rovesciati che fanno così: “ed hai preso mille pesci, visto che non dormi più”.

No dai, seriamente, rompiamo questa quarta parete, svegliamoci dall’incubo in cui nella stessa frase compaiono Leopardi e Gazzelle. Una casa editrice che munge la mucca del momento non deve far più notizia. Così come non era intenzione primaria quella di recensire Gazzelle ironizzando sulla sua poetica. Diciamo che è stato un modo però indotto da lui stesso, che nel canonico giro di interviste pre-lancio dell’album, ha parlato di OK con la cetra in braccio. Lo abbiamo sentito e visto dire in particolar modo che questo è un album che ha in sé una poetica ben precisa, un filo conduttore, c’è una lingua semplice, a sua detta, in OK; una lingua di libera interpretazione, canzoni in cui dentro “ognuno può trovare quello che vuole”. Ecco. Soprattutto quest’ultima frase è un mantra ricorrente, ormai, utile a chi vuole mascherare una immensa superficialità sotto il tappeto di una sedicente leggerezza.

Questo album arriva dopo due album che, in un modo o nell’altro, hanno segnato il panorama italiano itpop degli ultimi anni (prima con Superbattito, poi con Punk) e quel proiettile – chiamato disco pietoso – che in stile Matrix era stato evitato, però, centra ora in pieno la carriera di Gazzelle. Con OK crolla uno delle ultime impalcature rimaste in piedi dell’itpop. Dopo le varie implosioni di Thegiornalisti, Coez, Coma Cose, Frah Quintale, per citarne qualcuno, arriva definitivamente, anche per Gazzelle, il momento del disco assolutamente vuoto, da qualsiasi parte lo si voglia vedere.

La realtà dei fatti, dietro a un album che si dice semplice e di libera interpretazione, è in realtà un totale di 40 minuti di musica basilare, con un apparato strumentale elementare che accompagna una voce giunta ormai nei mari estremi del sopportabile. Il timbro di voce gutturale di Gazzelle si sviluppa tutto uguale per undici tracce in cui c’è solo un io e un tu; due tipi per niente connotati, raccontati attraverso immagini povere, poco credibili, utili giusto per fare rima e per creare qualche contrasto che vuole essere sensazionale ma che non lo è, se non per chi voglia far finta che lo sia (“Siamo due fiori cresciuti male / sul ciglio della tangenziale / all’ombra di un ospedale”). La pochezza dell’album si coglie in ogni latitudine, dagli accordi di chitarra sempre uguali, lenti, in stile Ligabue che fanno da sfondo a ogni traccia, al ricorso estremo delle similitudini (un profluvio di “come, “come quando) e di ripetizioni a ogni livello, dalle strofe ai ritornelli – e in un album così estremamente pop, bisogna evidenziare che non c’è un ritornello in particolare che rimanga impresso. Nemmeno thaSupreme resta impresso in OK e questo per ora è un primato.

Gazzelle ha raschiato il fondo del barile; il fondo di un movimento della canzone pop italiana dei giorni nostri ormai sepolto da tempo, mentre altrove sono nate nuove strade. E raschiando non ha trovato niente, o meglio: ha trovato OK.

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