Dicembre significa classifiche che ricapitolano l’anno appena trascorso, ma vuol dire anche guardare in avanti e valutare quei nomi e quelle situazioni attorno cui l’anno venturo potrebbe costruire la propria identità.

Così, di seguito, proviamo a vedere chi è perché, in Italia, potrebbe essere personaggio simbolo del 2019, tra artisti che si trovano sul trampolino di lancio, altri chiamati alla consacrazione definitiva ed altri ancora ad un bivio, artefici del proprio destino, crollare o decollare. Ah poi, ci sarà spazio anche per una casella bonus, come vedrete.

Ma partiamo con ordine, dalla quinta alla prima proposta italiana sulle quali scommettere per l’anno che sta per arrivare.

5) Costiera

La parabola dei Costiera, nell’anno che sta per concludersi, è stata all’insegna dell’avanscoperta: il trio si è lanciato nel gioco, prima coi singoli Shanghai e Mai stati in serie A (ad oggi la loro cosa migliore), poi con Karaoke, ultimo passaggio prima del debut RincorsaLa band campana si sta impegnando a trovare un suono dream-pop non banale, dal respiro non solo nazionale, ma che possa rispecchiare un gusto più europeo. Tuttavia, questo non vuol dire che le parole dei loro pezzi siano da tralasciare; anzi, i testi dei Costiera sono costruzioni raffinate, indagini esistenziali, che ben si sposano con le dimensioni sognanti che la loro musica evoca. La strada che hanno imboccato con Rincorsa sembra essere quella giusta, ma il loro percorso appare ancora molto acerbo. Cosa aspettarsi quindi dal trio amalfitano nel 2019? Che sappiano perseguire i loro propositi, rafforzare le loro idee e magari prendere spunto da chi, prima di loro, ha saputo conquistarsi un posto d’onore nel panorama indie italiano senza usare solo la chitarra: stiamo parlando di Cosmo.

4) CLAVDIO

CLAVDIO è stato il nome forte tra gli esordienti di Bomba Dischi di fine 2018: il suo primo singolo Cuore è entrato presto nelle gerarchie itpop come proposta vincente per una serie di fattori, dal piano al synth usati con equilibrio parsimonioso, alla voce stessa di CLAVDIO, ovviamente. Andatura da storyteller (che ricorda Giovanni Truppi), timbro grave, nessun virtuosismo tecnico, fraseggio lineare, umiltà e malinconia a dismisura, ma anche ironia (e soprattutto autoironia) irresistibile. Cuore è un brano che ha gli immaginari e le parole giuste per far credere che CLAVDIO possa inseguire le tracce di alcuni suoi colleghi di etichetta, su tutti Calcutta. Il singolo sta riscontrando successo anche in radio, il video passa nei canali nazionali, su Spotify Cuore sta collezionando numeri importanti. Se nel 2019 si avrà ancora voglia di ironia amara, nostalgie virtuali e di un cantautore anti-divo, CLAVDIO potrà essere il nuovo nome forte del roster di Bomba Dischi.

3) GOMMA

I GOMMA sono attesi nel 2019 alla consacrazione: avevano sorpreso e a tratti sbalordito con l’album d’esordio Toskaconcentrato emo-punk in grado di far concordare elementi opposti, suoni stridenti, citazioni colte, ricerche profonde musicali e psicologiche, scontri e incontri dalla cui tensione sono nati gioielli come i pezzi Elefanti Alessandro, tanto per citare due dei migliori brani del disco. La chitarra potentissima dei GOMMA è in costante crescita, lo era già intra-moenia nei confini di Toskaed ha continuato a dimostrare di esserlo anche nel successivo EP, Vacanzache ha visto anche la collaborazione di Generic Animal. Energia punk, sensibilità emo: conferma questa attitudine anche il singolo di recente uscita Verme, preludio al prossimo album dei GOMMA. Contiamo anche su di loro, sulla voce di Ilaria (la frontwoman), per poter ascoltare, nel 2019, qualcosa che tocchi delle corde profonde e difficilmente sollecitabili.

2) Mèsa

A Mèsa invece diamo un compito importante, che recentemente con il singolo Oh Satellity ci ha dimostrato, ancora una volta, di poter svolgere e compiere, vale a dire: diventare “la” voce femminile dell’itpop. Non “una” voce, dunque; Mèsa ha potenzialità enormi, prima di tutto canore, ma anche di scrittura e strumentali. Il suo primo disco, Touchépubblicato a marzo, sembra uscito da un’altra epoca: era molto che non si sentiva una voce femminile italiana, infatti, così rock, ben disposta ad essere accompagnata al suono ed anche alla vista da una band: Mèsa, dal vivo, con la chitarra in mano e ferma davanti al microfono, è di una potenza rara. La sua attitudine rievoca nomi come quelli di Cristina Donà e Eva Poles dei Prozac+, ed uno dei suoi punti di riferimento – constatabile – è Dolores O’Riordan. Insomma, quando parliamo di Mèsa, parliamo di un’artista sulla quale siamo pronti a giocarci tanto, perché sappiamo che non è una scommessa azzardata.

1) Giorgio Poi

Eccolo il nostro nome per il 2019: Giorgio Poi. Si potrebbe obiettare che c’entra poco, che il cantautore di Novara è giù un nome forte e che quindi non si sta dicendo niente di nuovo; ma invece rispondiamo che Giorgio Poi non è ancora dove merita. Tutto il suo lavoro è amato da tante persone, i suoi concerti feste acclamate, inoltre Giorgio è diventato un pupillo dei Phoenix, band completamente infatuata di lui, tanto da portarlo ad aprire dieci date statunitensi. Ecco, questo grossomodo è il punto della situazione attuale di Giorgio Poi. Ma non deve considerarsi un punto di arrivo. Viste la sua bravura, la sua personalità e la sua parabola sempre in crescendo, dobbiamo considerare Giorgio un artista ancora sul trampolino di lancio, perché l’esplosione di un personaggio è sempre relativa, da rapportare alle sue potenzialità, al contesto in cui opera e alla risposta che il pubblico dà difronte alle sue proposte. Per tutti questi motivi, ci sentiamo di dire che il prossimo lavoro di Giorgio Poi, probabilmente aperto dal singolo Vinavil, potrebbe essere l’occasione giusta per fargli fare un ulteriore salto, per farlo catapultare in un ordine di grandezza più grande sotto ogni ambito. Noi glielo auguriamo davvero.

BONUS: Lucio Battisti

Lucio Battisti proposta per il 2019. “Cambiate spacciatore” sarebbe la reazione più giusta, ma proviamo a motivare questa stazione bonus. Recentemente, c’è stato un susseguirsi di notizie attorno al cantautore laziale: prima l’indiscrezione che, per motivi legali, la sua musica potrebbe presto essere distribuita online. Poi il fatto: per poche ore, sulle piattaforme streaming è stato caricato un best off del duo Battisti-Mogol, ma ben presto, con grande delusione di tutti gli utenti, l’uscita si è dimostrata farlocca, non autorizzata, e quindi subito eliminata. Tuttavia, quei pochi momenti in cui si sono potuti ascoltare in versione digitale e rimasterizzata i grandi successi di Lucio Battisti, si è potuto constatare quanto segue: c’è una grande voglia di farsi avvolgere dalle atmosfere di quelle storiche produzioni. Voglia da parte di vecchie e nuove generazioni, scoprire e riscoprire un autore unico della musica italiana, ancora oggi forte eminenza grigia presente nei lavori di tanti cantautori contemporanei. Insomma, il 2019 potrebbe essere l’anno in cui la musica di Lucio Battisti troverà nuovi canali di diffusione, e potrà quindi continuare a svolgere i suoi effetti con nuovo e maggiore vigore.