Dimenticatevi la base musicale da balera o l’improbabile cover karakoeska: la musica di Lucio Battisti, quello vero, è finalmente disponibile per l’ascolto in streaming. O almeno lo è stato, per una giornata, perché infatti un misterioso album che proponeva molte canzoni del cantautore laziale è stato ben presto eliminato.

Su Spotify e sugli altri servizi musicali digitali era stata caricata tra il 14 e il 15 settembre 2018 la raccolta Il meglio di Lucio Battisti, che offriva rimasterizzati i successi più grandi del sodalizio Battisti – Mogol.

Va specificato però che l’etichetta che ha gestito questa pubblicazione online non c’entra niente con gli attuali detentori ufficiali dei diritti. Infatti, il best of risulta essere proprietà della Universal Digital Enterprises, misteriosa etichetta di cui si sa niente e che tra l’altro non è collegata alla Universal che tutti conosciamo. Inoltre, si potevano notare degli errori di battitura nei titoli delle canzoni per niente – diciamo così – professionali: si leggeva La collina deli ciliegi e Io te venderei (e, giuriamo, non erano versioni in romanesco).

Nonostante questi accenni che dovevano generare sospetti, l’inedito approdo era stato accolto con grande calore, perché la musica del cantautore laziale, finora, è stata solo distribuita legalmente in formato fisico: così ha sempre voluto la vedova Grazia Letizia Veronesi.

E inoltre, ad aumentare l’entusiasmo, c’era il fatto che questo si tratta di un momento abbastanza propizio per credere di potersi gustare Lucio Battisti anche nelle piattaforme di ascolto streaming, perché recentemente sono stati evidenziati i problemi relativi alla Acqua Azzurra srl. La società che governa il repertorio Battisti-Mogol è in fase di liquidazione e riguardo al futuro di questa grande eredità musicale, chi si sta occupando della liquidazione ha aperto uno spiraglio per la distribuzione del catalogo “anche online“.

Quindi, si poteva ben sperare che Il meglio di Lucio Battisti fosse un’introduzione alla diffusione della musica di Battisti anche online, ma tutti i sospetti relativi alla Universal Digital Enterprises si sono rivelati reali: era un’etichetta evidentemente farlocca e il best off che ha pubblicato non era autorizzato. Ragion per cui, dopo ventiquattr’ore dall’apparizione, è già sparito.

Non a caso, Mogol aveva rivelato a Repubblica di non conoscere minimamente i dettagli della pubblicazione, ma si era detto comunque felice che un nuovo pubblico potesse avere la possibilità di ascoltare la musica che ha creato insieme a Lucio. Ma si è trattato di un falso allarme.

Allora, rassegnandoci, torniamo un attimo all’analogico. A questo punto è bene ricordare che tutta la collezione degli LP di Lucio Battisti in vinile è possibile acquistarla, in questi mesi, con il Corriere della Sera o la Gazzetta dello sport: a cadenza quindicinale, con il quotidiano, è possibile acquistare il disco (qui il piano delle uscite).

Un buon modo per prendere atto che Lucio Battisti, in cuffietta, ancora non trova spazio. Nonostante stavolta, un po’, ci avevamo creduto.