Tumblr-pop sì o Tumblr-pop no? Sono svariati mesi che l’interrogativo non trova una risposta definitiva ed il motivo è semplice: non siamo di fronte ad un nuovo genere musicale (vedi le enormi differenze tra Grimes, Charli XCX, Lorde, Brooke Candy e la stessa Sky ecc.) ma più che altro ad una corrente caratterizzata da stili, ispirazioni, usi, consumi, idee, fini e mezzi molto simili tra loro.

Attrice, modella e cantautrice. Brava e dannatamente bella. Sky Ferreira a soli 21 anni possiede un Curriculum Vitae da far invidia a mezzo mondo, ma questo non basta perchè è giunto il momento di dimostrare il suo vero valore musicale con un album intero, dopo il magnifico EP Ghost uscito ad Ottobre 2012 che presentava due pezzi siderali quali Lost In My Bedroom e Everything Is Embarrassing (quest’ultimo presente ai posti più alti di svariate classifiche “Migliori canzoni del 2012“).

Quello che ci troviamo davanti, già dopo i primi ascolti, è un album completo, bello da ascoltare, 80s addicted, che scorre bene e che a tratti riesce persino a emozionare grazie alla voce, ai testi profondi (“There is no tomorrow without in you” in 24 Hours) e alle musiche, ancora una volta, curate da Ariel Rechtshaid, già produttore di Charli XCXHaimMajor LazerSnoop Lion e Vampire Weekend (nel solo 2013).

Un lavoro che mischia tantissime influenze 80s: dai riverberi dei The Cure e dei The Smiths (You’re Not The One) al synthpop glitterato di 24 Hours o di quello più soft presente in Love in Stereo (che sembra la colonna sonora di un qualsiasi teen/college film di quegli anni) passando tra la new-wave a là Blondie in I Will e quella che potremmo definire la Hong Kong Garden (Siouxsie and the Banshees) di Sky Ferreira: Omanko. Il tutto filtrato dal giusto animo rock femminile anni ’90 in stile Courtney Love che esplode nel pezzo (quasi) grunge Nobody Asked Me (If I Was Okay).

La nostra bionda però non è solo una brava musicista con dei buoni produttori, ma, come già accennato, è autrice di testi sia da teeneger con problemi d’amore (Boys e You’re Not the One) sia da donna maturata piena di rabbia e frustrazione. È I Blame Myself il pezzo fondamentale dell’album: Sky si maledice per tutto quello che è stato e successo, che le ha (quasi) rovinato la reputazione. Non parliamo delle ultime vicende di droga col moroso Zachary, ma di qualcosa più grande come una sorta di crisi di identità causata in particolar modo da tutto ciò che è stato scritto e detto nei suoi confronti da quando è sul pezzo.

La risposta al quesito iniziale è chiarissima: Pop sì. L’album pop(-rock) dell’anno è questo, nessun dubbio. Superata anche la parte sperimentale (l’incalzante Kristine e la title track di stampo Lynchano), arriviamo alla conclusione che non si tratta più di tumblr-pop, ma di un purissimo lavoro pop(-rock) che, nonostante i discreti lavori di Lorde e Charli XCX, batte la concorrenza e dimostra che Sky è maturata sotto ogni punto di vista ed è pronta per il grande pubblico.

Reccomended tracks: I Blame MyselfYou’re Not The One