Cécile Schott, aka Colleen, è una polistrumentista francese che lo scorso 7 aprile ha fatto uscire per la Thrill Jockey Records il suo quinto album: Captain of None.
In quanto polistrumentista, con l’ausilio di un pc e varie pedaliere, Cécile riesce a comporre dei brani formati per lo più da melodie di viola da gamba e strumenti a corda messi in loop.

Questa volta però ci troviamo davanti ad un lavoro molto più complesso rispetto ai precedenti. Arrivata al quinto album, infatti, Colleen decide di sperimentare: la creatività nell’uso della particolare viola rinascimentale fa in modo di avere a disposizione in un solo strumento toni particolarmente alti, un basso e delle percussioni.
Captain of None ci catapulta in un altro mondo, non si sente affatto il peso del tempo.
Ogni pezzo è una continua evoluzione in grado di liberare la mente da qualsiasi pensiero, la solitudine è la compagna perfetta durante l’ascolto di quest’album nonché tema principale di esso.

Tutto gira su un sound baroque-pop rivisitato, elettronico e artefatto, le cui melodie entrano subito in testa.
In This Hammer Breaks la sua viola da gamba diventa un armata di percussioni pronta a marciare in tutte le direzioni. Questa viene manipolata di continuo, mandata in loop, velocizzata e anche fortificata, lasciando da parte gli stilemi barocchi per addentrarsi in savane dai ritmi tribali.
In generale i brani sono per la maggior parte formati da una semplice base accompagnata da continui arpeggi differenti. Eclipse ne è un fantastico esempio, con il forte delay del violino e i cori nella voce della Schott.

Molti artisti una volta arrivati ad un certo numero di album, spesso, finiscono col ripetersi malamente, brutte copie del passato. Colleen questa volta ha avuto il coraggio di sperimentare e con un bel po’ di ingegno ha finito per creare un album personale, nuovo e soprattutto mai banale.

Tracce consigliate: Captain of None, This Hammer Breaks.