L’ultimo decennio per Stephen Bruner, aka Thundercat, deve essere stato decisamente entusiasmante, una evoluzione che lo ha portato da essere uno dei turnisti più richiesti dagli artisti black americani fino a divenire un vero punto di riferimento per la scena musicale internazionale.

Il disco di 3 anni fa, Drunk, aveva decisamente l’attirato le attenzioni della critica mondiale: trainato dal funk saltellante di Them Changes, l’album presentava il nostro bassista prodigio alle prese con una miscela di generi complessa e strabordante, capace di sbalordire ascoltatori di qualsiasi categoria.
Lo ritroviamo in una forma fisica sorprendente a pubblicare il quarto album solista It Is What It Is, con non poche aspettative alle spalle. Riuscirà di nuovo a sorprendere?
Vi rispondiamo subito: assolutamente si, e lo fa con una specie di nuovo concept moderno in cui si allontana dalle sbornie di Drunk per raccontare in maniera riflessiva dei propri, ingombranti vissuti degli ultimi tempi.

Il benvenuto di Lost in Space / Great Scott / 22-26 ci introduce alla prima parte, una vera dichiarazione d’amore verso la musica senza limiti. Innerstellar Love è la partenza verso un viaggio nelle esperienze formative di Thundercat: riconosciamo subito in cabina di regia l’amico Flying Lotus con i suoi arrangiamenti fantascientifici e psichedelici (anche qui in veste di produttore) e il sublime assolo di sax di Kamasi Washington riporta in pochi secondi al gigantesco lavoro spartiacque che fu The Epic.
Non c’è tempo per respirare che arriva l’impressionante stranezza crossover di I Love Louis Cole: cosa ci fa quella batteria punk-rock su un’atmosfera eterea fatta di archi e falsetti di Stephen? Non servono risposte, perché funziona troppo bene. Black Qualls, uno dei singoli di punta, è un’irresistibile funk futuristico tra vecchie glorie (Steve Arrington) e nuove stelle black (Steve Lacy, Childish Gambino) in cui senti in lontananza l’arrivo della P-Funk Mothership di George Clinton con i suoi Parliament. Idee libere e diversi generi che si fondono senza alcuna forzatura.

Ci troviamo in un viaggio interstellare che viene bruscamente interrotto da una parte centrale tormentata, un discorso interno sconclusionato rispetto al bisogno percepito di una relazione sentimentale, in cui si muovono idee impetuose e fugaci (How Sway, Funny Thing) ma poco focalizzate. A mettere fine al piccolo delirio arriva Dragonball Durag con humor e andamento sensuale, accompagnata da un video esilarante che pare uscito da Adult Swim in cui persino le Haim rischiano grosso.

L’ultima parte si rivela essere la più interessante da scoprire, in cui i vissuti melanconici nascosti a dovere negli stratificati arrangiamenti escono finalmente allo scoperto. L’accettazione verso il pensiero della morte dell’amico Mac Miller è ancora qualcosa in progress affidata in buona parte al finale di It Is What It Is. In questa atmosfera tutta d’un tratto cristallizzata spiccano alcuni pezzi di ottima fattura come l’RnB raffinato di Unrequited Love e la delicata dedica a Mac in Fair Chance, con Ty Dolla $ign e Lil B a valorizzare a dovere uno dei momenti più riusciti dell’album. Il climax emotivo viene raggiunto canonicamente sulla title-track finale, che trova Thundercat finalmente solo con il suo basso a 6 corde a ripercorrere la storia che ha appena raccontato. Un “Hey, Mac” apre verso un ulteriore outro dall’iperspazio da spezzare il cuore.

It Is What It Is risulta il lavoro più riuscito e coeso di Thundercat ad oggi, che lo vede in delicato momento della sua esistenza. Immerso nella totale disintossicazione dall’alcool e con un lutto ancora in fase di elaborazione di un grande amico scomparso tragicamente, Thundercat riesce a proporre un lavoro di livello superiore, pronto a settare nuovi standard, con un linguaggio personale ben centrato che ripercorre decenni di musica black generando qualcosa di davvero nuovo e godibile. Una fase di crescita che racconta attraverso le sue visioni nel modo più autentico possibile.

Chiudiamo un occhio su quella temporanea perdita di momentum centrale e consacriamo Thundercat come una nuova vera stella, un punto di riferimento per la scena musicale, con la speranza di rivederlo presto su un palco a rendere le proprie creazioni ancora più incredibili.

Tracce consigliate: Black Qualls, Fair Chance, It Is What It Is