And finally Anima… third solo record is out made by myself and Nigel Godrich

Con queste parole Thom Yorke annuncia con un post su Instagram l’uscita del suo terzo disco solista. Il messaggio è chiaro: rendere onore e merito al fidato Godrich, ancora una volta. Il produttore che da Ok Computer in poi ha sempre accompagnato Yorke nelle sue avventure discografiche, gioca un ruolo fondamentale nella realizzazione di questo disco. E’ lui a mettere insieme i pezzi del puzzle che Yorke gli invia, spezzoni di tracce non finite o loop. Un gioco di squadra necessario nel periodo di blocco creativo che ha colpito l’artista durante la realizzazione dell’album.

Il disco arriva a sorpresa 8 mesi dopo l’uscita della colonna sonora realizzata per Suspiria (il visionario film-remake di Luca Guadagnino) e 5 anni da Tomorrow’s Modern Boxes. Ma le 9 tracce che compongono l’album (10 nell’edizione speciale in vinile) non sono una novità. A Maggio 2018 infatti, durante l’ultimo tour italiano di Thom Yorke, abbiamo avuto modo di ascoltare (inconsapevolmente) il nuovo lavoro quasi per intero.

Anima sprigiona la sua natura ansiogena pezzo dopo pezzo, un viaggio dichiaratamente oscuro e grottesco: tra il declino della nostra società e la ricerca ossessiva di un’identità. Un sogno allucinato che è diventato anche un cortometraggio diretto da Paul Thomas Anderson. Da ubriache danze di cloni in festa (Traffic), ad una liturgia per chiese del futuro (Last I Heard …He Was Circling the Drain), la formula sonora inizia a prendere vita. Batterie elettroniche ossessive, sintetizzatori fuori controllo, campioni sconnessi e la voce di Thom che fluttua al di sopra formando indefiniti strati.

Twist poi segna il momento più alto del disco. Una suite dove i migliori Boards Of Canada giocano con un’orchestra intera fino a perdersi nel buio. Un’eleganza e sensibilità che non sentivamo dai tempi di The Eraser (il suo primo disco solista).

In The Axe il ritmo corre veloce, divorando tutto ciò che trova davanti al suo cammino. Sul finale della canzone entrano le frenetiche percussioni e figure ritmiche di Joey Waronker degli Atoms For PeaceNot The News suona come un rave in un sottomarino, vibra e risuona per miglia la gigante voce riverberante di Thom. Sintetizzatori e archi esplodono ricamando un altro momento memorabile.

Una menzione speciale ad Impossible Knots (che ricorda la schizofrenica Jetstream di Spitting Feathers Ep del 2006), dove sul finale  fa un cameo la Radiohead-batteria di Philip Selway. Un brano che non mi stupirei di vedere dal vivo con gli Atoms For Peace, con un Flea indiavolato sulla super linea di basso.

Anima segna un grande traguardo nella carriera di Thom Yorke e scioglie il nodo formatosi con lo zoppicante Tomorrow’s Modern Boxes. Un disco che rivendica la propria ideologia per tutta la sua durata, un caleidoscopio progettato chirurgicamente per farci tornare a sognare, anche se avete perso i vostri sogni.