Cominciamo subito col dire che gli anni ’80, i revival, le fantasie floreali, i costumi interi perché quest’anno andava di moda fare le tipe retrò (senza pensare che i ragazzi che vanno in spiaggia vogliono anche vedere un po’ di tette) e porca troia tutto quello che rimanda ad uno dei decenni più rivisitati di sempre hanno rotto il cazzo. Dunque non cominciamo bene se dobbiamo parlare di Fuoricampo, terza produzione firmata Thegiornalisti. Mettiamoci pure il fatto che la musica italiana ha subìto un declino senza eguali da quando una triade di indiscutibile qualità  (Marlene Kuntz/Afterhours/Verdena) ha ceduto, volente o nolente, il passo ad una nuova serie di gruppi che dividono le masse dei ragazzi dotati di MacBook tra quelli che li amano e quelli che odiano chi li ama e di rimbalzo odiano al quadrato i gruppi in questione. Non c’è troppo bisogno di fare i nomi, si tratta di quel filone ormai celebre definito come indiesfiga che ogni anno raddoppia i suoi proseliti grazie ad un’esponenziale crescita nel numero di questi gruppi, fomentata da un paio di case discografiche che… vabbè. Tutto questo preambolo per dire cosa, per dire che dai Thegiornalisti probabilmente non mi aspettavo che si sarebbero lasciati attrarre da alcuni di quegli elementi del filone succitato, filone che loro stessi avevano apostrofato con parole talmente dure e crude da farci volare altissimo. Però in fin dei conti, nel profondo del nostro cuoricino, lo sappiamo che voi non siete come loro, che ci sono state solo un paio di sviste, e che dai non è proprio una merda questo Fuoricampo, insomma non siete così indie che

Erano già uscite un paio di canzoni; a fine calciomercato tra chi ancora si chiedeva perché il bomber azzurro – meno bomber di sempre – fosse stato rispedito oltremanica e chi cercava un buon rigorista per l’asta del fantacalcio ecco che spunta Mare Balotelli, che tra percussioni da karaoke e quelle linee melodiche così 80’s (giuro la smetto qui con sta storia) sputa un po’ qua e là contro la pasta degli americani, i giovani di oggi che si vestono di merda e i punti di riferimento discutibili per questa generazione (appunto il #45 che sotto la Kop esulta davvero poco): ma sapete cosa, bravi, ce piace. Era venuto poi il momento di Fine dell’estate, come prevedibile dal titolo molto malinconica, e il suo ritornello urlato che ci ricorda che Rino Gaetano manca davvero tanto (hey ma nel ritornello ho sentito dire film anni’80-BASTA!). Però, a dire il vero, la vera hit (da radio) è Promiscuità,  con le sue “gambe bruciate, le tette sudate, le mani sul culo; gli sguardi che crepano persino il muro… questione di sigarette fino alle sette”: un testo un po’ paraculo, un po’ nostalgico, ma la canzone è comunque funzionale al suo scopo. Proteggi questo tuo ragazzo è l’equivalente in chiave duemilaquattordici di quello che era La leva calcistica del 68; il paragone non deve fare paura perché la canzone ha una carica veramente fenomenale, sia per quanto riguarda il climax che via via sale, per esplodere in un ritornello liberatorio, sia per un testo meno acchiappaindie e più introspettivo: è probabilmente la traccia riuscita meglio. C’è tempo poi per parlare del “cielo che splende anche a Torino” nell’opening Per lei, di tornare un po’ bambini volando su una nuvola con la voce di scuola Battistiana di L’importanza del cielo (Miyazaki),  e di rimettere ognuno al suo posto ricordando giustamente “la vita nella fogna falla fare al topo, e tu pensa a socializzare oltre agli amici e ai parenti” in quel consiglio da amico che prende forma in Socializzare.

Forse tutto il preambolo non sarebbe stato necessario se la pubblicità di un certo gruppo non fosse capitata a fagiuolo a ricordarmi 50 volte in 20 secondi il loro nome, o forse sì, perché diciamocelo, un tantino vi siete venduti a quel filone. Tutto sommato alcune tracce più di altre risultano piacevoli e catchy e vi mantengono ancora distanti dal passo falso. E chissà, magari tra qualche anno al posto di Mare Balotelli avremo San Bernardeschi, augurandogli in ogni caso una sorte migliore.

Traccia consigliata: Proteggi questo tuo ragazzo, Promiscuità.