Etichetta: Ghost Records
Anno: 2014
Simile a:
I Corvi – Un Ragazzo Di Strada
Verdena – Wow
Baustelle – Fantasma
Non c’è dubbio che “retromania” sia uno dei neologismi più azzeccati e abusati degli ultimi anni, almeno in ambito musicale. Lo si è quasi consumato a forza di leggerlo, scriverlo e vederlo utilizzato in un’infinità di analisi sullo stato della creatività musicale nel periodo post-2000. E il primo album de Il Triangolo, band italiana proveniente da Luino, era un fulgido esempio nostrano di questo fenomeno: un album del 2012 che sembrava provenire, con una fedeltà al limite del filologico, direttamente dagli anni ’60. Suoni e canzoni nostalgiche che ti facevano respirare l’atmosfera serena e lontana di un’altra epoca.
In questo nuovo lavoro le pesanti influenze beat rimangono sicuramente presenti, ma, probabilmente anche per evitare di rimanere intrappolati nella pericolosa categoria dei gruppi-macchietta, quelli che fanno bene una cosa un po’ eccentrica ma solo quella sanno fare, Il Triangolo mette i piedi anche in altri territori, a volte aggredendo, come nel post punk d’apertura di Un’America, altre volte virando più verso il cantautoriale à la Baustelle, come in Avanti.
Le conseguenze di questa esplorazione sono una serie di canzoni molto diverse fra loro, ma che riescono comunque a costituire un lavoro organico (anche grazie al timbro vocale unico e subito riconoscibile del cantante, Marco Ulcigrai). Troviamo perle capaci di far innamorare al primo ascolto, come Varsavia, inediti (per il gruppo) muri di chitarre, come in Icaro, canzoni che strizzano l’occhio al loro primo lavoro, ad esempio Martedì di settembre, e solo in un paio di casi, episodi non troppo riusciti, fra cui il più evidente è il folk un po’ zingarello di Oradarada.
Insomma, se consideravate il Triangolo un gruppo solamente capace di ben reinterpretare un tempo che la maggior parte di noi non hai mai realmente vissuto, dopo aver ascoltato Un’America vi accorgerete che, anche partendo con uno sguardo rivolto al passato, con una buona dose di volontà e coraggio si può arrivare (seppur con qualche piccola sbavatura) a ben interpretare anche il presente.