Tornano gli Amor Fou, due anni dopo I Moralisti, uno degli ultimi dischi cantati in italiano che mi sia capitato di sentire e uno dei migliori dischi cantati in italiano che mi sia mai capitato di sentire. E ne ho sentiti pochi, perché io odio il cantato in italiano. Perché se non dici puttanate piene di figure retoriche e parolone sembri un pirla, mente Wavves può dire pure “drogadrogadroga” in tutte le sue canzoni senza problemi che i voti alti li prende lo stesso.

Con 100 Giorni Da Oggi, comunque, gli Amor Fou mettono a segno un’altro buon album, allontanandosi dalle atmosfere intime e mistiche de I Moralisti e abbracciando un suono ammiccantemente international. Electro(indie)pop con alcune divagazioni postpank e qualche sbirciatina ipnagogica nel mondo della discomuzik. I suoni sono tutti parecchio figh(ett)i e le melodie sono ottime, problema eterno è il cantato in italiano che è una mazzata sui coglioni: quello degli Amor Fou in particolare. Non mi soffermo quindi sulle stronzate che dicono (“i fiiigli dei persiaani di Ber-li-no o-o-vest”) e mi limito sentire il tutto come un polacco che non sa un’acca di inglese, figuriamoci di italiano, e il tutto è bello.

Alì sarebbe un pezzone estivo a livello internazionale se non parlasse dei fiiigli dei precaari di Mi-la-no o-o-vest, o se ne parlasse in inglese, qualora non potesse proprio farne a meno. Vera è un pezzo post-punk all’italiana (spaghetti-post-punk suona quasi meglio di una bestemmia) con i controcazzi. I 400 Colpi è praticamente la Ready To Start degli italiani (spaghetti-arcade-fire!?) e, dopo aver storto un po’ il naso, ne siamo tutti felici.
Insomma, per quanto vorrei parlarne bene, è davvero un album bello, un ascolto godibilissimo dall’inizio alla fine e con tanti pezzi che ti rimangono dentro (Alì, in primis: davvero un pezzo della madonna) però c’è sto italiano di merda… Ascoltatelo solo se non capite l’italiano. Ma se non capite l’italiano come cazzo avete fatto ad arrivare fin qua? Stronzi.

Dedico questa recensione 100% Italy a MARIO BALOTELLI.
Grazie Mario, non ti dimenticheremo mai. Insegna agli angeli a essere negri.