Interrompo la regolare programmazione per una notizia ansa: Justin Vernon ha le palle.
La notizia che Bon Iver si sarebbe assentato dalle scene per un lasso di tempo imprecisato ha sviato molti; certo perché levatosi di dosso il moniker, Justin Vernon non è rimasto con le mani in mano: per prima cosa ha collaborato ad alcuni pezzi dell’ultimo di Colin Stetson, New History Warfare vol. 3: To See More Light, in secondo luogo ha sentito il bisogno di scrollarsi dalle membra il torpore folk che da anni si porta dietro, componendo questo album garage-blues intitolato Grownass Man, con due suoi compagni di merende che insieme rispondono al nome di The Shouting Matches.
Justin, che cazzo fai?
No dai, parlando seriamente, forse Jus sentiva il bisogno di dimostrare al mondo che non è un senza palle definitivo e che anzi è un vero duro, alla stregua dei negri del Missisipi che negli anni 30 suonavano il blues e cantavano con la voce rauca a causa delle sigarette senza filtro.
Che poi ai più attenti non saranno sfuggite reinterpretazioni live di tracce tratte dai suoi due capolavori (non me ne voglia Blood Bank), in cui Bonny Bear rinunciava al falsetto per dar spazio alla sua calda voce naturale, ma da qui al 12 bar blues ce ne passa eh.
Il disco nel complesso non suona male, e Jus ha la voce che tutti conosciamo; a dirla tutta ci sono pure dei pezzi apprezzabili, due su tutti Gallup, Nm con l’organetto, l’assolo sentimentale, il riverbero nella voce e Jus che rispolvera il falsetto e quell’innata capacità di trasmettere emozioni, e Avery Hill, la quale trasuda virilità da ogni battuta.
Ci sono altri momenti positivi come il garage di Heaven Knows e il crescendo di I Need A Change, ma avevamo bisogno di due strumentali del vecchio blues come Milkman e Three Dollar Bill? No, decisamente no.
Rilancio la domanda: avevamo bisogno, nel 2013, di un disco garage-blues dell’ormai ex Bon Iver?
Il responso sarà presumibilmente negativo, ma forse la vera questione è se lui sentisse il bisogno di suonare qualcosa di diverso arrivato a questo punto della carriera, ed evidentemente la risposta è sì.
Justin, contento tu, contenti tutti. O forse no.
“This is not the sound of a new man, or crispy realization”.
Tracce consigliate: Gallup, Nm