Prima di ascoltare Where The Heaven Are We le premesse per stroncare gli Swim Deep c’erano tutte. Si parla pur sempre di una di quelle banducole indi inglesi riempite di hype da magazine e webzine esclusivamente inglesi, che credono di essere a Brooklyn e invece sono a Birmingham, che hanno i faccini puliti ma i capelli bisunti perché Kurt Cobain strafigooo (o più semplicemente perché vorrebbero essere Zachary Cole Smith, ma questo è condivisibile quindi non gliene facciamo una colpa). E poi che titolo è Where The Heaven Are We? Un titolo scelto da uno che vuole le botte, sicuro.
E invece l’Intro, seppur un cliché di mielosità, non è male e pure Francisco, cazzo, non è affatto male. Poi c’è King City e, con ancora l’odio nel cuore, ti verrebbe voglia di metterla in repeat sei volte perché non vedi l’ora di canticchiarla in macchina andando al mare. Tutta la prima metà dell’album continua su quest’onda, con Honey che fa bene quello che deve fare, Make My Sun Shine che lo fa ancora meglio e Colour Your Ways che è un pezzone estivo della madonna. Fortunatamente la seconda metà dell’album permette di dare uno sguardo a come sarebbero dovuti essere i Swim Deep in un mondo giusto, ovvero autori di canzoncine mediocri (Red Lips I Know, Stray) e di canzonacce brutte (The Sea, Soul Trippin). Poi però come traccia di chiusura dell’album c’è She Changes The Weather, un pezzone stracciamutande da limone limoncello, che riporta ai livelli della prima metà del disco, se non oltre.
Gli Swim Deep hanno azzeccato in pieno la formula per piacere a tutti, dalle radio, agli indi, fino agli hipster di varia estrazione sociale: un indie radiofonico, un po’ dreamy un po’ psych perché va così, le chitarre con riverbero, chorus e un po’ di fuzz ogni tanto perché se non si era capito recentemente strizzare l’occhio allo shoegaze ci sta, con i synthini perché fa figo (che poi è sui synthini che ci sono le maggiori pecche, visti i suoni ostentatamente ed eccessivamente naïf), con un estetica grunge-lo-fai, ma soprattutto con un oceano di summer vibes. Che facessero un disco così buono era inevitabile.
Tracce consigliate: Colour Your Ways, She Changes The Weather.