Wonder Where We Land cioè “domandarsi dove atterriamo”; ecco, a questo quesito posto da Aaron Jerome (aka SBTRKT) la risposta che possiamo darvi è un bel… boh. C’è da chiedersi prima di tutto se almeno il buon Aaron sapesse quale direzione dare a questo album. Tutti questi nodi vengono al pettine durante l’ascolto, sollevati soprattutto dal fatto di essere stati viziati da suoi lavori precedenti di pregevole fattura. Il same title del 2011 è stato uno dei dischi elettronici più consumati, insieme a lavori come l’LP di esordio di James Blake.
Day 1 con i suoi ben 34 secondi di durata non svolge neanche a dovere il suo (presunto) dovere di intro. La title track vede la ormai ferrea collaborazione con Sampha che si diletta con la propria notevole voce tra sub-bass e accordi di piano ma entra ed esce dalle orecchie senza lasciare segno. Lantern ricorda tracce che per durata e sonorità sarebbero da attribuire a uno come Zomby, quindi finora due brani che lasciano parecchio delusi.
Una traccia di qualità arriva con Higher: uno dei migliori pezzi dell’album, se non il migliore. Un episodio in cui elettronica up to date e un ottimo rapper (cosa che si ripeterà nella closing track Voices In My Head feat. Asap Ferg) si incontrano per creare queste perle. Ruary con il suo flow abbraccia perfettamente il beat quasi raddoppiandone la capacità ritmica. Look Away offre il feat. con la bella & brava Caroline Polachek (Chairlift). Al primo ascolto il brano si presenta un po’ ostico, in quanto tende a impiegare più tempo del previsto nel trovare la giusta quadratura tra beat e voce. Si ha quasi l’impressione che si siano messi troppi sample in gioco perdendosene qualcuno in giro ma fortunatamente si inizia ad apprezzarlo ritornandoci su.
Osea, la traccia successiva, fa girare un po’ le palle dato che alla realizzazione ha partecipato un talento interessantissimo come Koreless ma ciò nonostante si rivela un’occasione sprecata. Se Temporary View è il pezzo manierista alla SBTRKT feat. Sampha, il primo singolo estratto New Dorp, New York (feat. Ezra Koenig) si qualifica come uno dei pochi altri momenti di grande forza dell’album. Quello di Wonder Where We Land è un ascolto che può lasciare insoddisfatti vista la parata di featuring versione “SBTRKT & Friends” – tra gli altri nomi coinvolti anche Jesse Ware nella buona prova nel campo r’n’b di Problem Solved – bellamente buttata al vento tra l’altro con parecchie tracce che per palese insufficiente durata non danno modo di esprimere le potenzialità dei duetti che di canzone in canzone si vanno a creare. Come detto poco fa una collaborazione come quella tra Koreless e SBTRKT avrebbe potuto dare esiti di gran lunga migliori, cosa che invece non avviene e non ce ne si spiega il motivo.
È un album che pare costruito su parecchi riempitivi assolutamente non necessari. Tagliando tutto il non necessario Aaron Jerome avrebbe tirato fuori un EP bomba, ma questo album già a primo impatto delude le aspettative. Pur essendo un producer sopra la media qui c’è confusione e poca incisività poiché la vena catchy è parte fondamentale del progetto SBTRKT ed episodi alla Zomby, che di base fa quello che gli pare, non trovano spazio in album come questo. A pregiudicare la valutazione su Wonder Where We Land ci sono troppi passi falsi che vanno a oscurare le piccole perle nascoste.
Traccia consigliata: Higher.