Zomby, produttore di musica elettronica inglese, discepolo superiore dei musicisti dal volto coperto, noto per le sue battaglie riguardo qualcosa di veramente stupido con il produttore inglese, discepolo superiore dei musicisti maranzi (fonte jpg nonciclopedia), Scuba, è tornato con il suo quarto LP With Love, su  4AD.
C’era tanta aspettativa su questo disco, dal momento che tolto il lato personale del produttore (a cui noi possiamo attingere grazie al suo costantemente aggiornato profilo twitter) sufficientemente discutibile, Zomby è sempre stato uno di quei musicisti che con qulsiasi cagata escano sono subito emozioni.
With Love per un certo verso soddisfa le aspettative, stupendo a volte per alcuni spunti davvero ammirevoli, penso, per esempio, a 777 che pur mantenendo atmosfere tetre si lascia abbandonare in una derivazione rave ben distante da quel che si può ricollegare alla musica di Zomby, o It’s Time che similmente a 777 ci entusiasma con uno stucchevole breakbeat.
Quel che ci risulta difficile assimilare di questo disco non è certo, come si sente ancora cianciare dopo sei anni di attività del nostro musicista, l’aspetto “incompiuto” di alcuni suoi pezzi, cosa che per altro in alcuni frangenti è magnifica, quanto invece l’incredibile lunghezza di un doppio album di cui non si sentiva assolutamente il bisogno. L’unico difetto vero di With Love credo sia questo e tutte le sue banali conseguenze, come, ad esempio, quel piccolo particolare che dopo un’ora e mezza di ascolto, per ben TRENTATRÈ tracce, molte sembrano simili ad altre, i suoni si assomigliano, le strutture nella gran parte anche, e l’atmosfera, salvo pochissime occasioni (una per altro posta inutilmente in finale nella title track, With Love) rimane altrettanto invariata.
In ogni caso Zomby rimane quel cazzo di genio megalomane che è.

Tracce consigliate: 777, Soliloquy