Che strano parlare di questo disco.

Facciamo finta di non sapere chi sia Samuel, che BRIGATABIANCA sia il disco di un signor nessuno e non del frontman dei Subsonica. Diremmo sicuramente che è un lavoro derivativo, una concentrazione di ritmi estivi, tormentoni istantanei stampo Ed Sheeran, basi in prestito da Cosmo e testi spesso banalissimi, ma ogni tanto qualche metafora, qualche sineddoche, qualche dettaglio misterioso e interessante. Saremmo davanti a un lavoro divertente, pienissimo di “é” apérté, non troppo frésco ma rinfrescante a sufficiénza. Un buon disco. Un disco che ha un paio di pézzi forti. Una sufficiénza piéna.

BRIGATABIANCA però non è il disco d’esordio di un signor nessuno, e questa è un’arma a doppio taglio per il nostro Samuel. Da un lato, considerata la carriera del cantante, non si può ignorare la natura forse troppo ingenua del disco: dai testi banali ai limiti dell’imbarazzo alla ridondanza del sound nel corso dei quarantanove minuti di BRIGATABIANCA, Samuel si concede di presentare un lavoro a tutti gli effetti poco rifinito, dove le decorazioni e le luci strobo non sono sufficienti a coprire le sbavature. Se ci fermassimo qui, staremmo parlando di un mezzo buco nell’acqua fatto di pezzi dimenticabili in grado di farvi muovere la testa due volte mentre l’inverno finisce. Niente di eclatante.

Però.

Però il fatto che questo sia un disco di “Samuel dei Subsonica” gli dà un sapore completamente diverso. Un sapore che non toglie l’amaro un po’ imbarazzante che sporca gran parte dell’album, ma un sapore a tutti gli effetti piacevole. Come detto sopra, infatti, BRIGATABIANCA è un disco a tutti gli effetti derivativo, ma lo è di un genere che a sua volta deriva da Samuel stesso e dai (primi) Subsonica. Nel fare questo il cantante torinese fa un passo indietro, in tutti i sensi: BRIGATABIANCA non è all’altezza dei lavori migliori dell’artista, ma al tempo stesso è un lavoro umile, cosciente del proprio contesto, privo di tutta la boria che un personaggio come Samuel potrebbe (e già in passato ha dimostrato di) avere.

E per questo non possiamo che elogiare i lati migliori di questo BRIGATABIANCA, che poteva durare anche quindici minuti in meno (giusto il tempo di tagliare Felicità, Quella Sera, Palermo e Giochi Pericolosi) ma che contiene pezzi davvero divertenti come Cocoricò (collaborazione riuscitissima con Colapesce), Nemmeno La Luce e Io e Te, prove che non sempre innalzarsi a colossi intoccabili sia il modo giusto di fare.

Semplificandosi forse troppo Samuel ha fatto quello che i Subsonica non riescono a fare da dieci anni: proporci un disco appena sufficiente che però diverte, entusiasma, a tratti emoziona anche.  BRIGATABIANCA non è un gesto scontato, ma un gesto che personalmente sono felicissimo Samuel abbia fatto. E quindi bravo, non bravissimo, ma davvero davvero bravo.

Tracce consigliate: Io e Te, Nemmeno La Luce, Cocoricò