A cosa serve un nuovo album dei Real Estate nel 2020? Cosa può spostare nelle nostre vite un album dei Real Estate nel 2020? Che ambizioni può avere un album dei Real Estate nel 2020 che non include nemmeno un pezzo dalle potenzialità di una It’s Real? Sono domande retoriche che non meritano una vera e propria risposta, quindi proviamo un attimo a pensare alle situazioni ideali d’ascolto di questo The Main Thing:

La domenica mattina

Hai lavorato tutta la settimana, poco importa se in sede o in smart working. Ti sei fatto comunque il culo, quindi ti svegli alle nove e mezza: caffè, biscotti, e c’è bisogno di un disco che accompagni il tuo meritato riposo. Scegli l’ultimo dei Real Estate, che in fondo il mood loro è sempre stato quello giusto: partono le prime note di Friday, poi quelle di Paper Cup, e neanche ti sei accorto che è finito il disco. Nel frattempo hai fatto mille cose, ma delle canzoni di The Main Thing il ricordo è zero. Non un riff, non un ritornello, non una melodia. Non ti ricordi niente.

La grigliata

Fast-forward all’estate, quando speriamo che tutta la faccenda della quarantena sia solo un brutto ricordo. Grigliatina in giardino con gli amici: ci sono tutti, e il compito di selezionare la colonna sonora è stato affidato a te, raffinato sommelier di musica per ogni occasione. La tua playlist è pronta, ma l’hai già usata l’anno scorso, e Mac DeMarco non ha pubblicato nessun nuovo album nel frattempo. Aspetta, i Real Estate hanno pubblicato un nuovo album in inverno… te l’eri proprio perso. Fortunatamente sai cosa aspettarti, così premi play e torni sereno alle costine. A fine grigliata nessuno si ricorderà di quel disco, nemmeno tu, e purtroppo non entrerà in nessuna futura playlist da grigliata. C’era forse un brano che mi torna in mente… ma non me lo ricordo.

La quarantena

Sei in quarantena. Lavori, sì, ma hai molto più tempo libero di prima, e hai deciso di usarlo per ascoltare con attenzione album che altrimenti avresti lasciato perdere. Sfidi l’ultima fatica dei Real Estate, e non ti dispiace affatto: Friday è l’opener lisergico che mette subito di buonumore, Paper Cup il singolone che un po’ ti ricordi già, Gone l’ennesima ballad piena di sentimento, You il pezzo uptempo classicone della band. Così via fino alla fine: ti sei fatto un’opinione di ogni pezzo e sei pronto ad affrontare ogni discussione a riguardo. Ma nessuno ne parla. A nessuno interessa di questo disco, e in fondo qualche ora dopo non è che ti ricordi bene quale pezzo fosse il migliore, e quale suonasse meglio.

A cosa serve un nuovo album dei Real Estate nel 2020? Siamo probabilmente cambiati noi. Di sicuro non sono cambiati loro, nonostante i tentativi di aggiornare un suono cristallizzato nel tempo (la voce femminile in Paper Cup, i synth in Procession e Also A But). The Main Thing non è un brutto disco, ma è un disco poco interessante. Scorre veloce, senza fare danni, ma è difficile prestarvi attenzione. Non c’è bisogno di una It’s Real in ogni album per renderlo memorabile, gli stessi Real Estate ci sono riusciti benissimo con Atlas e, in tono minore, con In Mind: forse stavolta il mestiere è stato cambiato per ispirazione.

Tracce consigliate: Paper Cup, Shallow Sun