W è il terzo album della nuova vita di Populous, quella iniziata nel 2014 con Night Safari e gli occhi (e le orecchie) puntati più o meno ovunque: Asia, Africa, America Latina. Ed è proprio da lì che nasceva Azulejos nel 2017, figlio della cumbia sudamericana e dalla permanenza di mesi in Portogallo, l’ennesimo esperimento riuscito.

Con W Andrea Mangia fa tesoro di ogni lezione imparata in questo viaggio attorno al mondo – non solo virtuale, in questi anni ha suonato praticamente ovunque – per creare quello che possiamo tranquillamente considerare come il suo album simbolo. W sta per Women, l’intero disco è una celebrazione della figura femminile, dell’identità queer e della world music, praticamente il manifesto sonoro di Populous. 10 tracce per 10 featuring capaci di portare davvero l’ascoltatore a fare il giro del mondo in 40 minuti, tra cassa dritta, dream pop, house, ritmi latini, psichedelia, e voci che arrivano da Italia, Giappone, Brasile, Messico e Argentina.

La prima metà dell’album è quella radicata in Sudamerica: si parte con Desierto, notturno trip psichedelico accompagnato dalla voce dell’argentina Sobrenadar e pensi di trovarti davanti ad una versione 2.0 di Night Safari. Poi arriva il singolo Soy Lo Que Soy con i Sotomayor, e il pensiero va subito al latin pop di Kali Uchis. Okay, questo W è una bestia diversa dal solito, dove si potrebbe finire adesso? In un club probabilmente, visto che Flores No Mar è una bomba house di 8 minuti con coda dreamy, prima che Fuera De Mi riporti il pop sulla mappa. Un tour quasi completo dell’America Latina, dei suoi suoni, dei suoi colori.

Il disco è spaccato a metà da HOUSE OF KETA, il brano che più di ogni altro è destinato a diventare il simbolo dell’album. Mascherina e occhiali da sole da ben prima della quarantena, Myss Keta è un personaggio polarizzante, nel bene e nel male. In un album eterogeneo, ma comunque di Populous, HOUSE OF KETA stona proprio perché sembra in tutto e per tutto un pezzo di Myss Keta, cosa che non succede con nessun’altra traccia qui dentro. Punto di forza per molti, a noi fa un po’ storcere il naso.

Dopo questo sliding doors arriva la parte più succosa di W: Banda suona come un rave party nel profondo della giungla, con Petalo perfetta controparte urbana, ma il meglio deve ancora arrivare. In Out Of Space il background dream pop / chillwave di Cuushe si fonde alla perfezione con il Populous più europeo, dando seguito alla splendida Fall di Night Safari. Il viaggio è quasi alla fine, è tempo di tornare a casa con LIM, che si prende la scena sulla morbida Getting Lost, forse la collaborazione più riuscita del disco.

Guai a giudicare un libro dalla copertina, ma un album? W suona esattamente come si presenta: una festa colorata, un inno alla femminilità e alla libertà sessuale, un viaggio attorno al mondo nonostante le cuffie in testa e le quattro pareti attorno. Ogni viaggio, ogni esperienza, ha inoltre diritto alla giusta conclusione: stavolta sono Lucia Manca e Matilde Davoli – ormai collaboratrici di lunghissima data con Populous – a mostrarci la fine del percorso con Roma. Non siamo molto lucidi, e non siamo proprio in Italia: è un posto strano tra Tokyo, Las Vegas e Buenos Aires. I neon delle insegne ormai sono solo delle scie colorate, le mani sono sul volante, la velocità è perfetta. È questo il modo migliore per concludere il viaggio?

Tracce consigliate: Getting Lost (feat. LIM), Flores No Mar (feat. EMMANUELLE), Roma (feat. Lucia Manca e Matilde Davoli)