Karmageddon stabilisce una cosa. M.I.A. is coming back with powa! In questa sorta di intro si riportano le intenzioni di un album che doveva esser scuro (secondo la label) e che così non è perché System shouldn’t operate by sticking me in a cage.

L’artista londinese con un cognome chilometrico è sempre stata vista come anticipatrice/autrice di tendenze. Grazie anche al suo bagaglio culturale ereditato dalle origini sri-lankesi. In Matangi e Only 1 U si riapre la giostra di suoni e ,per sinestesia, di colori che anche solo in maniera stereotipata conosciamo del mondo orientale, o per parlare ancor più per luoghi comuni dell’India, riunendo per semplicità tutta la roba che sta sotto la Cina insomma.

Come Walk With Me sarà uno dei pezzi dell’album che più probabilmente sfonderà anche in radio. Se non piacerà ai tipi in radio, sarà spesso in play nelle nostre cuffie. Si apre con un cantato che è dire simile è dire poco, a Charmless Man dei Blur. Ma poi col britpop, finito il battito di mani, dal minuto e mezzo non ha nulla in comune. Parte la cassa dritta. E tra campionamenti di sirene e flash di macchine fotografiche si torna al terreno creato da M.I.A. Anche live si dimostrerà un pezzo parecchio divertente su cui ballare.

Il feat. con The Weeknd in Exodus è interessante poiché offre un lato meno aggressivo ma che non trova molto senso all’interno dell’intero sound di Matangi. Grazie ad Allah, poi parte il miglior pezzo della storia dell’islam. Quello che dovrebbe essere l’inno del Medio Oiente. Cioè Bad Girls. Sarebbe bello vedere i kebabbari che cantano e ballano su “My chain hits my chest when i’m cooking the doner” – l’edit è mio, scusate. Dopo questo momento di esaltante per l’intero mondo islamico. Double Bubble Trouble è il mondo del reggae e dell’offbeat secondo M.I.A. Quando parte il drop, si vola nella trap. Tutti con le mani a imitare le onde del basso.

Y.A.L.A è una rilettura hindu dello YOLO – (dopo aver letto di gente addirittura coniuga il verbo Yollare, ho desiderato la capsula di cianuro nei denti come i nazisti). Ma digressioni personali a parte il cambio sta nel passare da You Only Live Once al You Always Live Again. Arriva anche la spiegazione a fine pezzo If you only live once why we keep doing the same shit?/Back home where I come from we keep being born again /That’s why they invented Karma.

Tocca ora a Bring The Noize, ecchevelodicoafare. Direi che basta dire Bring the noize when we run upon dem! e sentire il flow di Maya come non si sentiva da tempo. Dopo questa bomba il ritmo s’abbassa con Lights e Know It Ain’t Right, due pezzi non proprio memorabili ma che chiudono bene Matangi. Per Sexodus (sempre con The Weeknd) vale lo stesso discorso di prima.

Insomma in Matangi si celebra a dovere il suo ruolo di ambasciatrice del Barocco musicale made in India e paesi che nascono come funghi lì vicino – lo Sri Lanka, dimostrando ancora di essere unica e una spanna sopra le altre che provano ad avvicinarsi. Il tutto si sposa perfettamente con un uso dei pezzi in pista o in cuffia mentre addentate il vostro kebab pensando a colui che l’ha portato nel vecchio continente (morto da poco).
Onore a voi Mathangi Arulpragasam e Kadir Nurman.

Tracce consigliate: Come Walk With Me, Bring The Noize