Se 32 pezzi su una scacchiera possono generare un numero quasi illimitato di possibili combinazioni, quanto posso far evolvere la mia musica rimanendo fedele al mio stile? Sembra questa la domanda che Lorenzo Senni si è posto prima di iniziare a lavorare a Scacco matto, il suo primo LP per Warp Records. L’approdo del produttore romagnolo sulla celebre etichetta discografica londinese, nella cui scuderia militano, tra i tanti, Aphex Twin, Mount Kimbie e Yves Tumor, non è un caso fortuito, ma il più recente traguardo di un percorso artistico che, in pochi anni, lo ha visto conquistare meritevolmente un posto tra l’elite dei produttori di musica elettronica sperimentale, diventando l’esponente per antonomasia di un genere da lui stesso creato.

Il passato in un gruppo Straight Edge di Cesena, l’approccio scostante al mondo dei rave, la vita trascorsa in provincia e l’approdo nelle capitali Europee della cultura: nella discografia di Lorenzo Senni si percepisce l’approccio personale e cerebrale alla musica. Il suono viene smontato, le sue componenti isolate e utilizzate strategicamente per evocare precisi stati d’animo. Il risultato è ciò che lui stesso ha definito Trance Puntinista, un genere che, prendendo in prestito alcuni elementi della musica Trance, come la Madeleine di Proust, richiama inevitabilmente una scena a cui, direttamente o indirettamente, tutti noi abbiamo assistito.

In Scacco Matto, Lorenzo Senni cerca di dare sfogo alla sua creatività, rimanendo al contempo fedele ad un credo che lo porta a rinunciare a voci e a percussioni, a crescendo e drop. Mette in secondo piano i loop ipnotici su cui si fondavano le sue produzioni d’esordio, a favore di un’esplorazione più approfondita del potenziale dei suoni di un Roland JP-8000 in sostituzione di elementi caratteristici di una traccia. Un gorgheggio di synth si sovrappongono, costituendo tutti gli elementi del brano, dalla sezione ritmica alle componenti melodiche e armoniche. Senni offre un punto di vista esclusivo sulla propria mente, impegnata in una partita a scacchi contro se stesso. È un viaggio in una mente sovreccitata, tra momenti di aggressiva impulsività, fatta di suoni euforici e ipersaturi, e momenti di riflessione letargica, scanditi da loop sonori che portano in una situazione di stallo.

La disposizione delle tracce appare il risultato di un attento studio. In apertura e in chiusura si trovano due pezzi di pregio, Discipline of Enthusiasm e THINK BIG, il cui valore intrinseco è assimilabile a quello delle Torri, non a caso posizionate agli estremi della scacchiera. L’apertura desta sorpresa e mette in mostra Lorenzo Senni nella sua versione più audace: con Discipline of Enthusiasm muove i pezzi in maniera frenetica e ottiene il pieno controllo del centro. Melodie distorte e cambi di ritmo rendono l’ascolto imprevedibile, creando una tensione implacabile, martellante, che lascia in uno stato di continua stimolazione. Anche THINK BIG è una traccia spiazzante, inattesa, ambiziosa nel suo voler cambiare volto alla partita proprio durante il turno conclusivo. Il suono euforico, spensierato, apparentemente banale, richiama una melodia J-Pop fischiettata mentre si è soprappensiero ed è un momento di puro sollievo in mezzo alla tensione che scorre quasi ininterrotta per 40 minuti.

La sezione centrale di Scacco Matto rappresenta l’acme della versatilità di Senni: Canone Infinito è la Donna sulla scacchiera, il lavoro meglio riuscito dell’opera. Suoni Ambient veicolano un senso di serenità a cui è possibile lasciarsi andare. Un moto oscillatorio di synth ovattati ci culla mentre un suono più acuto e distorto, simile ad un fingerpicking di chitarra elettrica, ci trascina delicatamente nel mondo più melodico che il produttore abbia mai creato. Con Dance Tonight Revolution Tomorrow riesce nell’impresa di creare un’atmosfera allo stesso tempo rilassante e snervante. È una produzione essenziale, scevra di fronzoli, scandita da uno staccato che ricorda inevitabilmente gli archi di alcune celebri composizioni per il Cinema (è quasi impossibile non pensare alla scena dell’omicidio sotto la doccia in Psycho).

Quelle di Lorenzo Senni non sono però tutte mosse riuscite. Il disco attraversa un paio di fasi in cui risulta scialbo, privo di intensità. Sia Move In Silence (Only Speak When It’s Time to Say Check Mate), sia Wasting Time Writing Lorenzo Senni Songs vedono un ritorno allo stile di Quantum Jelly; le tracce si sviluppano in un loop da cui non riescono ad uscire: è un tiro alla fune, un braccio di ferro fra tensione e allentamento che si esaurisce in una negazione del momento di gratificazione. Come tenere teso un muscolo a lungo, il risultato è quasi estenuante.

Con Scacco Matto, Lorenzo Senni mette in scena una partita che sembra giocata da persone distinte, ciascuna con una propria strategia individuale; manca un elemento di coesione, un filo conduttore che vada aldilà dello stile ormai celebre del produttore italiano. È lontano dall’essere un prodotto scadente, ma non aggiunge molto alla discografia di Senni. L’ascolto del disco è un’esperienza per certi versi simile all’essere spettatori di una partita a scacchi: è possibile apprezzare l’abilità dei giocatori e riconoscere il valore delle strategie messe in atto, ma manca fortemente il trasporto emotivo. Scacco Matto ci consente di comprendere il valore della produzione, della sperimentazione, ma la stimolazione rimane principalmente a livello cerebrale: non fa muovere i piedi, non genera emozioni. Scacco Matto è l’album di un artista che ama il proprio lavoro e sa farlo egregiamente, ma risulta quasi un esercizio di stile, utile a Lorenzo Senni a capire fino a che punto sia in grado di spingersi: sembra non voler dimostrare nulla a nessuno se non a se stesso.

Tracce consigliate: Canone infinito, Dance Tonight Revolution Tomorrow