B6Su9ZCIEAYFzo2Etichetta: Auto-prodotto
Anno: 2015

Simile a:
Schoolboy Q – Oxymoron
A$ap Rocky – Long.Live.A$ap
Tyler, the Creator – Wolf

C’era una volta un collettivo “SaveMoney” collocato a coordinate N41°52’55 W87°37’40” aka Chicago, bitchezzz. La vita procedeva più o meno serena in questo gruppo dell’umida big-city americana, le loro fila erano composte da giovani rappers valorosi ed ansiosi di farsi notare. Un giorno questi combattenti si svegliano ricaricati di nuova energia, grinta a palate, e tra questi guerrieri di Chicago ci sono due che più degli altri vogliono spaccarsi il culo per far accendere le luci dei riflettori su di sé: i due in questione sono Joey Purp e Kami De Chukwu, redbullsoundselect dice su di loro (cito cercando di non togliere nulla all’eloquenza di questo verso di altissima poesia): “This shit is hot”.

Ed eccovi il loro Season, album auto-prodotto (lo trovate tutto su soundcloud.com) nel quale il duo si esprime in 14 tracce dal beat arrogantemente hip-hop, palesemente anni ’90, il tutto intriso di suggestioni da strada ma che non si fa mancare tracce dalle basi dall’eco idm o dalle sfumature indie-pop, una sorta di colpo di defibrillatore all’andamento dell’album.
Ci si muove tra pezzi dal convincente ritmo vecchia scuola, dal vibe groove come In da club: flow talmente fluido da sembrare oliato, anche se bisogna dar loro un pollice verso per la quella brutta presenza di un “Britney Bitch” di troppo comparso di soppiatto a metà pezzo (presa per il culo o citazione che sia), ed invece grandissimi thumbs-up per l’uso massiccio di auto-tune, robotica presenza sfruttata anche in Adios. Altre tracce come Remember me ft. Knox Fortune hanno invece un sapore vagamente ambience e lyrics più impegnate.

Il duo sembra aver prodotto questo album con l’intenzione di alzare un grosso, grandissimo e meritatissimo middle-finger nei confronti di quei colleghi votati a produzioni dai testi inesistenti e scontati, una mediocrità socialmente accettata ed esaltata che spopola nel mercato del genere d’oggigiorno, una crociata combattuta con ironia e beat coinvolgenti. Allo stesso tempo però questa risulta essere un’arma a doppio taglio: la loro strategia si ribella e quell’ironia tanto sfruttata sembra diventare fittizia, poco chiara, dove oggetto deriso e derisore si confondono, ed allora sorge spontanea la domanda: saprebbero fare di meglio? Il passo tra far riflettere la gente sulla produzione che la circonda e far sorgere il dubbio che tu stesso sia parte di quella musica che deridi, non dovrebbe essere una linea labile sulla quale far oscillare il tuo successo.

Ps. Parlando di questo album non si può non riportare almeno una o due citazioni prese da alcuni testi, giusto per far capire a cosa potreste andare incontro ascoltandolo:
Badmon: “Man down, man down, watch your partner bro’, young nigga, young nigga […] fuck with me, fuck with me, nigga”, in pratica il termine “nigga” viene abusato fino a diventare una parola a significato zero.
Marijuana Smoker: “Man I wanna smoke, do a line of coca, tell me how you feel. But if you say you love it then you die for it

Tracce consigliate: Remember Me.