Pussy, money, weed/ it’s all a nigga need. Questo mantra, proposto da Asap Rocky, non sembra valere per Tyler, 22enne con già due LP alle spalle, il self-released Bastard e il debutto ufficiale con Goblin, album che lo ha fatto conoscere definitivamente. Il trio PMW non rispecchia il mood che il giovane fondatore della Odd Future porta all’interno dei suoi album.

In questo Wolf, l’atmosfera oppressiva e oscura non si dirada quasi mai. Colpa dei beat irregolari ovattati volontariamente nella totalità delle canzoni. Gli arrangiamenti volutamente scarni, composti da brevi accordi di piano, strumento che Tyler imparò a suonare da piccolo, oppure di chitarra lasciano il compito di riempirne i vuoti alla grave voce del rapper. Un timbro vocale veramente basso, che difficilmente accosteresti ad un ragazzo di soli 22 anni.

Tyler The Creator disse che in questo Wolf sarebbero stati raccolti materiali su cui lavorava da quando aveva 15 anni. E la sensazione è proprio quella, cioè che quest’album sia la scatola impolverata di ricordi. Tenuta in soffitta, dietro a vecchie sedie, libri e fotografie. Quella scatola di cui non ricordavi l’esistenza e che spunta fuori nei momenti in cui sei a pezzi e hai bisogno di ributtarti nel passato. Nel caso di Tyler però riaprire quella scatola non è piacevole come nei film romantici del pomeriggio di canale 5. Da quella scatola i ricordi e le ferite escono fuori come le marionette nella scatole magiche dei bambini. All’improvviso. Dovrebbero farti sorridere e invece ti spaventano. Il trauma del non avere mai conosciuto il proprio padre è uno dei temi centrali nella maggior parte del disco. Cosa che accadde anche in Goblin. L’amore tormentato e violento, che gli provocò anche accuse di misoginia, è anche lui presente. Le tematiche sono insomma le stesse del precedente disco. Ma qui il tentativo di scavare ancora più a fondo in se stessi si fa molto più chiaro.

Un disco così scuro si fa facilmente accostare a dischi come The Marshall Mathers LP, di Eminem, oppure come Ready To Die, di The Notorious B.I.G. Infatti entrambi gli album hanno come obiettivo quello di esorcizzare i propri mostri, buttarli fuori e affrontarli faccia a faccia. Nel primo di questi album, Eminem affrontò i suoi problemi con la madre, un padre assente, con la propria fidanzata e con il proprio pubblico, nell’altro Biggie Smalls cercò di affrontare tutti i problemi incontrati dalla nascita fino a un’ipotetica morte ,con il brano Suicidal Thoughts, che si rivelò quasi profetica. In questa linea stilistica, con il proprio sound e la propria storia si inserisce quindi Wolf.

Il disco parte con la traccia omonima, Tyler al piano viene interrotto e gli viene presentato Wolf Haley, uno dei suoi tanti alter-ego. Già in Awkward, Tyler ci butta dentro a una storia d’amore difficile da cui non riesce a liberarsi But when you realize its awkward your names still my password/So I’m always fuckin’ reminded.

Domo 23 ha la stessa funzione di Radicals in Goblin, cioè cercare di smaltire la pesantezza dei temi con una melodia più leggera, lyrics meno introspettive e un ritornello per ribadire l’appartenenza alla OFWGKTA, Fuck That Golf Wang. Anche il video, in cui lo si vede protagonista nei panni di un wrestler, fa passare lo stesso messaggio.

Altro video invece , quello di IFHY (I Fucking Hate You), è una vera e propria opera d’arte. Viene ricreata alla perfezione l’ambientazione di una casa delle bambole in cui Tyler si ritrova a discutere con una donna, Il suo modo di vedere l’amore è per certi versi patologico e infantile. Infantile non inteso come stupido,ma attraverso gli occhi di un bambino, ingenuo. Non credendo che le persone a cui si lega siano capaci di fargli del male, ancora una volta.   Cause I get so fucking mad when you don’t write back/This isn’t a song I just happen to rhyme when I get emo/And find time to write facts.Non sa neanche lui che tipo di emozioni provi per questa donna, l’unica cosa certa è che sono sentimenti forti. Amore o Odio, nessuna via di mezzo. E Pharrell ,il suo idolo, nel finale crea con Tyler il perfetto contrasto See I get jealous (fuck)/And if I see that nigga (If I see him)/I just might kill him(I wanna strangle you, till you stop breathing)/Love, love, love/(Spend the rest of my life, looking for air,so you can breathe, and we can die together, you and me).

In Rusty,insieme a Domo Genesis e Earl Sweatshirt (da poco uscito anche lui con un album), The Creator sputa fuori tutto ciò che pensa sul mondo in cui si trova a vivere e nel pubblico che lo ama/critica, tra Tumblr e Mtv.

Threehome 95 crea l’ambiente da piano bar con alla voce Coco O. e Erykah Badu, un brano godibile, rilassante, l’unico vero momento di stacco dalla claustrofobica e serratissima tracklist proposta. Il kebab musicale a là M.I.A. di Tamale e la conclusiva Lone rimettono la scatola impolverata dei ricordi a suo posto, nella soffitta.

Ma ora che la scatola è stata aperta molti dei demoni sono entrati e rimasti nella nostra e nella testa di Tyler.

Tracce consigliates: Domo 23, IFHY