È bello seguire una band in tutto il suo percorso di crescita; quando lo fai diventa una cosa personale. I GOMMA li abbiamo prima conosciuti, poi apprezzati con l’uscita di Toska, e poi seguiti nella loro ascesa su grandi palchi, seguita dall’EP Vacanza. Proprio di Vacanza, promosso ma non a pieni voti, apprezzavamo la spinta di un punk rock più diretto e più aggressivo (Falò e Foresteria) che meglio si addiceva sia alle componenti strumentali che vocali della band.

SACROSANTO fa esattamente questo. I suoni sono più pieni, gli accenti math rock della chitarra di Giovanni Fusco lasciano spazio a riff occlusivi nonché ad una sezione ritmica non solo più complessa, ma anche più protagonista, con giri di basso di stampo spiccatamente post-hardcore (Quarto Piano, Pessima Idea). In SACROSANTO la band confida nelle proprie capacità e, soprattutto, conosce e costruisce sui propri punti forti, tra cui la voce di Ilaria Formisano, che nel singolo Vacanza sembrava incerta e quasi fuori posto, mentre qui sa esattamente dove essere e come farlo senza forzature. Anche la scrittura matura, allontanandosi dalle citazioni cinematografiche e riuscendo a trovare la voce giusta per raccontare momenti, storie accennate – in un tempo offuscato che potrebbe essere passato o futuro o entrambi – senza nascondersi dietro le parole di altri.

Di Toska avevamo apprezzato la sfacciata acerbità indossata con orgoglio, ma ci chiedevamo come i GOMMA avrebbero affrontato la prova del secondo album. E il piacere di dire che la prova è superatissima è una cosa tutta personale.

Tracce consigliate: Tamburo, Pessima Idea