Double Down è il terzo capitolo della saga Darwin Deez; sono passati, infatti, due anni dall’uscita del secondo lavoro di riccioli d’oro & band, le emozioni e la timidezza del signor Smith si fanno risentire e si sa che la schiettezza e le dolci parole del ragazzo sono un’arma letale per gli ascoltatori dal cuore fragile.
Ma non tutto è rose e fiori. Se con Song For Immaginative People vi eravate fatti un idea certa di come fosse il sound Deeziano, in questo lavoro non ci viene offerto nessun cambiamento, le canzoni rimangono molto orecchiabili, mediamente brani buoni se vogliamo dirla tutta, ma si sente la mancanza di creatività. È chiaro che Deez è entrato a far parte dei tanti artisti troppo fieri (ma in realtà terrorizzati) per apportare modifiche ai nuovi brani.
Lover ne è un esempio. Sono sempre i soliti giri di chitarra ad accompagnarci durante l’ascolto e i ritmi dei drum pads non cambiano mai.
Un’altra canzone della quale si poteva fare a meno è Time Machine, singolo che ha fatto da anteprima al disco (insieme a Kill Your Attitude). Diciamocelo, il ritornello sfiora il ridicolo, la voce in autotune nella seconda parte non si può sentire e così il testo che sembra scritto su due piedi prima di entrare in studio, una grossa caduta di stile da parte del giovane newyorchese e della sua band ma che per fortuna non è una costante assoluta. Nell’album non sono infatti presenti solo pezzi orribili, strumentalmente c’è sempre un ottimo lavoro in studio, un esempio è Rated R e i suoi groove di batteria-chitarra.
Melange Mining Co. è probabilmente la canzone migliore in tutto l’album, carica di romanticismo, parole dolci ma anche tristi, melanconiche ed espressive; il vibe ottenuto dalle più chitarre sovrapposte e dalla forte linea di basso sono pronte a travolgere l’ascoltatore quasi come le braccia della compagna che tanto mancano al cantante (If I had the weight of your arms around me- Then I’ll be fine).
Il disco si chiude poi con tre brani: The Other Side – Right When It Rains – The Missing I Wanna Do. Tre canzoni regalateci dal gruppo per calmare i bollenti spiriti, pronte ad annunciarci che la festa è terminata e che è l’ora di andare via.
In conclusione si può affermare che Double Down è un album dalle buone sonorità, particolare per le emozioni che riesce a trasmettere ma dalla poca creatività. Non essendo un grande passaggio rispetto al secondo lavoro, si spera che con un prossimo la band possa trovare quel poco di coraggio che manca per poter cambiare sonorità e passare a qualcosa di più evoluto.
Traccia consigliata: The Missing I Wanna Do