artworks-000074102752-af21nr-t500x500Etichetta: Captured Tracks
Anno: 2014

Simile a:
Wild Nothing – Nocturne
Real Estate – Atlas
Youth Lagoon – Wondrous Bughouse

Justin Paul Vallesteros ma cosa mi hai combinato?
Sì è inutile nascondere la delusione ed è bene essere subito chiari: siete di fronte ad una persona che aveva molte aspettative su quest’album e ne è rimasta piuttosto scontenta.
Ma andiamo con ordine: qualche anno fa uscì il primo album targato Craft Spells, Idle Labor, e fu un lavoro fresco e di personalità, che mise d’accordo pubblico e critica indie.
La classica band che faceva della loro forza l’arte dell’arrangiarsi, il così detto indie da camera, prodotto spartanamente con pochi mezzi ma con tanta voglia e creatività, notata e subito accolta nella gloriosa scuderia Captured Tracks.
Voglia e creatività, proprio queste le caratteristiche che mancano al nuovo lavoro. Difficile dirne i motivi esatti, magari un blocco artistico dovuto alla necessità di stare al passo coi tempi, il peso del doversi evolvere, del dover presentare qualcosa di nuovo per non correre il rischio di sembrare obsoleti.
Ed è così che matura la decisone di abbandonare il “fai da te” per  una produzione più seria, lasciando spazio a strumenti acustici a discapito dei synth, perdendo però mordente.
L’album prende il nome di Nausea, dovuto alla idiosincrasia che i componenti hanno sviluppato negli anni 
verso i social network. Le atmosfere sono malinconiche ed eteree, la voce molto dreamy, gli arrangiamenti più sofisticati ma mancano climax, picchi sonori ed emotivi, insomma succede davvero poco. Nel complesso Nausea è un album assolutamente gradevole, ma noioso. In tutto questo piattume riesce ad emergere molto bene la sola Komorebi (il cui titolo è una figata: è una parola giapponese che significa “quando la luce del sole filtra attraverso gli alberi”!!!). Spicca poco altro, forse If I Could nel suo avvicinamento al trip-hop e l’opener, nonché la title-track.

In definitiva, come detto prima, Nausea è anche piacevole all’ascolto e possiede passaggi sonori delicati e di qualità, ma non genera chissà quali emozioni e non è capace di farsi ricordare. Il piacere dell’ascolto finisce presto, scadendo nella noia.
Insomma, un’occasione persa per loro, una possibile bomba del 2014 in meno per noi, peccato.

Traccia consigliata: Komorebi