Super Monster è l’album d’esordio di Claud Mintz, artista non-binary poco più che ventenne nonché prima uscita della neonata etichetta Saddest Factory di quella sfascia-chitarre di Phoebe Bridgers.

Dopo due EP modesti e acerbi usciti per Terrible Records (l’etichetta del chitarrista dei Grizzly Bear) e qualche data in giro per il mondo come supporto nei tour di Hinds, Girlpool e girl in red, Claud esordisce con un disco coeso e con un mood ben preciso, divertente, sicuro di sé e leggero come l’aria: i testi sono sbarazzini anche quando malinconici, le delusioni d’amore sono superabili, i ritornelli canticchiabili. Con un’estetica da weirdo e dai colori pazzi che ricorda la Lily Iglehart di Sex Education, Claud scrive canzoni semplici indie-pop da 2-3 minuti sui rapporti umani – queer e non – ficcanti, ripostabili e relatable:

If I’m Pepsi / You’re coke

I hate that you told me to masturbate / Instead of comin’ over
I hate that I’m riding roller-skates / And you just bought a Ranger Rover

Se siete fan delle tragedie a tema LGBTQ+, in Super Monster non troverete pane per i vostri denti: su tredici pezzi c’è solo un’invettiva contro i maschi-bianchi-etero-cis che non sanno usare ‘*‘ e pronomi personali ed è That’s Mr. Bitch To You, pezzo pop-punk con riffino di chitarra facile facile che potrebbe stare nella colonna sonora di una qualsiasi rom-com americana anni Duemila con Cameron Diaz. Se volete il dramma quindi rivolgetevi altrove, che ci sono sempre Euphoria e We Are Who We Are.

Super Monster infatti suona fresco, giocoso, attuale e senza grandi pesi sul cuore: un po’ Soccer Mommy (l’indie rock anni ’00 di Cuff Your Jeans), un po’ Maggie Rogers (Jordan è la versione gay di Fallingwater) un po’ Mac deMarco (l’andamento sgangherato di Overnight ricorda il Mac deMarco di Salad Days) e un po’ Clairo – amica di lunga data e che guarda caso durante la prima quarantena ha fondato insieme a Claud, Noa Getzug e Josh Mehling gli Shelley. la band che fa capolino nell’ultimo, squisito pezzo del disco – Falling With The Rain – pieno di quelle chitarrine ’90s che fanno subito pantaloni a vita bassa e Teenage Dirtbag degli Wheatus sparata nel lettore mp3.

Super Monster non è certo l’album che salverà il 2021, ma una mezz’ora di intelligente spensieratezza la regala eccome.

Tracce consigliate: Overnight, Soft Spot, Falling with the Rain