Per quanto ciascuno di noi possa cercare di pianificare il proprio futuro, la vita trova sempre il modo di sorprenderci e, per certi versi, è proprio l’imprevedibilità stessa a rendere significativa la nostra esistenza. Nel caso di Dan Snaith, il poliedrico musicista dietro al progetto Caribou, i 5 anni trascorsi dall’uscita dell’acclamato Our Love sono stati segnati da una serie di eventi che hanno impattato le sue relazioni più strette. Se Our Love celebrò la nascita della figlia di Snaith dipingendo il ritratto della neo acquisita paternità con colori pastello, Suddenly mantiene il focus all’interno dell’ambiente domestico, presentandolo attraverso la lente di un caleidoscopio: nelle 12 tracce che compongono l’album, Caribou spinge all’estremo la propria capacità sperimentale, ma al contempo crea un’atmosfera intima e familiare.

Sister funge da establishing shot dell’album: arpeggi di synth ovattati accompagnano il celebre falsetto di Dan creando un’atmosfera rassicurante, quasi fosse una ninna nanna, salvo raccontare la storia dell’evoluzione non sempre facile, non sempre piacevole, delle relazioni familiari. Si crea immediatamente una rottura con Our Love, in cui il mondo appariva fin troppo felice, melenso.

You and I e Sunny’s Time sintetizzano alla perfezione ciò a cui aspira Snaith: disorientare l’ascoltatore all’improvviso: Suddenly, per l’appunto. Nel primo caso, l’atmosfera malinconica che sembra portare avanti il mood creato da Sister viene interrotta nel ritornello dai sample di voci indiane che portano la canzone nella direzione diametralmente opposta. Sunny’s Time è invece caratterizzata da un repentino cambio in corsa grazie all’inatteso ingresso di un sample Hip Hop che crea un forte contrasto con l’intro di pianoforte.

Le tracce più godibili di Suddenly sono quelle più lineari, quelle in cui i momenti di rottura non sono così marcati. Home, con il suo groove e il suono vintage, è un riuscitissimo pastiche Soul che ricorda un po’ gli Avalanches e riesce immediatamente a metterti di buon umore. Never Come Back, nella sua ipnotica semplicità, sembra scritta appositamente per far andare in estasi il pubblico dei festival estivi.

L’abilità di Dan di addentrarsi in territori fino ad ora inesplorati va riconosciuta e celebrata: Like I Loved You è probabilmente la traccia di maggior impatto non solo di questo album, ma dell’intero archivio Caribou: un tributo ai classici R&B di fine anni 90 in cui la voce, non sempre la più grande dote del produttore canadese, racconta mellifluamente la storia di un amore perduto.

Nel suo insieme, Suddenly presenta dei momenti di eccessiva complessità che lo rendono un album di non facile ascolto: è un’opera che mette in secondo piano la continuità e la coerenza a favore dei singoli momenti, dei dettagli e da ciò nasce la sensazione che non sappia quale direzione prendere. Richiede pazienza e invita all’introspezione. È la metafora con cui Snaith racconta la vita e il modo in cui riesce continuamente a sorprenderci. All’improvviso.

Tracce consigliate: Like I Loved You, Home