Dumb Flesh è il disco d’esordio di Blanck Mass, il progetto solista della metà non cinese dei Fuck Buttons; e già questa è una premessa più che buona da cui partire. Se ci aggiungiamo che il progettino in questione esce sotto l’ala della Sacred Bones allora giustifichiamo più di un grido di giubilo. La copertina, abbinata alle due informazioni qui sopra, sembra poi avere la stessa funzione delle scritte sui pacchetti di sigarette: Blanck Mass danneggia il tuo udito e quello di chi ti sta intorno, oppure ancora Blanck Mass aumenta il rischio di sordità.

Pur nella sua snervante staticità che culmina in liberatorie rincorse soniche, nelle sue tracce lunghe, nelle ripetizioni ad libitum di loop (tutti marchi di fabbrica Fuck Buttons), in Dumb Flesh vengono introdotti elementi che se non possono dirsi vera e propria sperimentazione, rappresentano sicuramente una novità rispetto al passato nonché un’ottima ragion d’essere della strada solista di Benjamin John Power. È sicuramente il caso dei campioni vocali di Dead Format e Detritus, scheletro portante nella prima, break celestiale e da brividi nella seconda, giustificazione dei 3 minuti e 11 secondi di delirio noise precedenti. Gli arpeggioni di Lung, pur mantenendo un andamento greve, vengono smorzati da quelli che parrebbero flauti di pan distorti e suonati quasi improvvisando; sempre sulla linea meno terroristica troviamo Atrophies, anch’essa arricchita di campioni vocali e synth quanto meno più “aperti” del solito. No Lite e la magniloquente Cruel Sport sono invece le tracce più smaccatamente Fuck Buttons (gli ultimi di Slow Focus, quelli più oscuri), sia in termini di durata che di costruzione. L’attesa si crea sino a diventare snervante, con ritmi tribali e oppressivi, aprendosi uno spiraglio alla volta a colpi di synth (e, ancora, vocal distorti in Cruel Sport), sino alla liberazione finale che fa alzare occhi e braccia al cielo, dimenticandosi delle catene che costringono i piedi al suolo. Brevi istanti che fanno lo stesso effetto di una visione paradisiaca dopo un giro all’inferno.
Double Cross è, infine, una corsa siderale, pazzesca, senza sosta, senza respiro, che fa piano piano alzare i piedi da terra. Repeat infinito.

Dumb Flesh è ciò che ci aspettavamo tutti: delirio oscuro con palpitazioni che ribaltano letteralmente dalla sedia, tipiche rincorse soniche da lacrime agli occhi, elementi innovativi pur nella più classica tradizione Fuck Buttons. Un’opera da godere più volte per assaporare appieno l’indissolubile dicotomia staticità / liberazione di cui i Fuck Buttons, e ovviamente Power, sono maestri. Una garanzia.

Tracce consigliate: Cruel Sport, Double Cross.