Etichetta: Om Records
Anno: 2014
Simile a:
Washed Out – Paracosm
Passion Pit – Gossamer
Teebs – E S T A R A
Tra rose, fiori e pellicani si è ufficialmente concluso il gioco delle vibes più fighe, dei monikers usa e getta e delle ciondolate di testa in slow motion. E se c’era bisogno di ulteriori indizi, le ritmiche jungle di Paracosm si sono inserite di diritto nella categoria lieti fine dignitosi di hype giganteschi, quindi un grazie alla Sub Pop per esser corsa in aiuto.
Le sonorità che condussero il polistrumentista Mikey Maramag sotto il radar di molte testate, prolungando di qualche anno la morte di un’estetica inserita in un calderone di ascolti con Teen Daze come pioniere, non potevano sopravvivere senza l’acquisto di un pad. Da qui nasce il Set It Off Tour e tutto ciò che incarna lo spirito più danzereccio della questione, l’arrivederci ai Blackbird Blackbird concepiti come band e il benvenuto nell’oblio di artisti del calibro Boiler Room, quindi sono un dj. Via il songwirting sognante e dentro tecnicismi egoisticamente ispirazionali, ma almeno orecchiabili rispetto all’esperienze macabre dei loro primi live.
Con il sophomore Tangerine Sky l’asticella è ai minimi storici: tra dosi tranquillizzanti di upbeat e afrodisiache atmosfere fumanti in pieno stile The Weeknd si nasconde la mancata occasione di poter rendere queste calde sonorità fruibili ad orecchie che non hanno il bisogno vitale di organizzare un falò con i Cristal Fighters. Le atmosfere da istantanee Kodak di nuovo sul mercato non sono necessarie a Mikey per tornare a raccontarci la stessa storia con le allusioni al digitalismo del momento così come a dare un tetto alle tracce di un album in cui vince la distrazione da web.
L’ispirazione sembra arrugginita nelle parti più sognanti, quelle in cui funzionava bene la formula Blackbird Blackbird. Che nel peggiore dei casi (Rarely) diventa un’ossessione. Nel migliore (Polaris), quando si riconosce che il beat non fa il monaco, è uno spettacolo, usa e getta, ma pregevole.
Traccia consigliata: Polaris
