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Il fenomeno del tormentone è storicamente ciclico: prendi un brano X dal ritornello particolarmente catchy, studiato al minimo dettaglio per scalare le classifiche in base al target di pubblico destinatario, alla stagione dell’anno in cui il pezzo sarà pubblicato ed al sound che va più di moda in un dato periodo.

Una hit record d’ascolti (e di incassi), diviene onnipresente in radio, Tv, è la colonna sonora della tua spesa al supermercato e delle tue sedute dal barbiere. Trasmessa così tante volte, cantata così tante volte, che persino l’artista che ne è autore ed interprete non je la fa più. Di questa intolleranza abbiamo testimonianza delle vittime:

  • Brandon Flowers – Hot Fuss

Il leader dei Killers non ne può più dell’album di debutto della band, non provando particolare piacere nel riascoltare la propria voce agli esordi. Ritiene, anzi, qualitativamente migliori i primi dischi degli Strokes e dei Guns N’Roses, a confronto.

  • Oasis – Be Here Now

La recensione del terzo disco del gruppo è opera di Noel Gallagher:

“The sound of a bunch of guys, on coke, in the studio, not giving a fuck. All the songs are really long and all the lyrics are shit and for every millisecond Liam is not saying a word, there’s a fucking guitar riff in there in a Wayne’s World stylie”.

  • The Rolling Stones – Their Satanic Majesties Request

A proposito dell’album del 1967, Mick Jagger ha dichiarato di non considerarlo il prodotto migliore della band, poiché troppo influenzato dall’abuso di droghe e dall’assenza di un produttore che desse loro direzioni precise, anche riguardo la durata dei singoli brani.

  • Lady Gaga – Telephone

Miss Germanotta non ha nulla da ridire sulla sua collaborazione con Beyoncé, ma non è soddisfatta del video:

“I can’t even watch the “Telephone” video, I hate it so much. There are so many fucking ideas in that video and all I see in that video is my brain throbbing with ideas and I wish I had edited myself a little bit more”.

  • Lykke Li – Youth Novels

Non le piace proprio, lo detesta. Il suo primo album, dice, è orribile, non riesce neppure ad ascoltarlo.

  • EMINEM – Relapse

Nel disco successivo a Relapse, Recovery, il rapper di Detroit ha commentato il fiasco commesso nel brano Not Afraid:

“In fact let’s be honest, that last Relapse CD was “eh”. Perhaps I ran them accents into the ground”.

  • Radiohead – Creep

Questo un po’ si sapeva già, che Thom Yorke detestasse uno dei singoli di maggiore successo del gruppo. Detesta anche la versione politically correct adattata per la radio in cui, al posto del verso fucking special, si ode very special. Rinominata dallo stesso Thom “Crap”, alla richiesta di un fan ad un concerto di suonarla ha risposto:

“Fuck off, we’re tired of it”.

Ora si sono ricreduti, però.

  • Beastie Boys – Fight For Your Right (To Party)

Il brano è nato come parodia all’ossessione di far festa, argomento celebrato dalle canzoni pop di tutto il mondo. Dato il successo mondiale del pezzo, però, i Beastie Boys temevano di essere stati fraintesi e di aver veicolato un messaggio opposto a quello desiderato.

  • The Beatles – Let It Be

John Lennon non si è sempre mostrato entusiasta del repertorio della band, in particolar modo di alcuni brani composti da Paul McCartney. In un’intervista del 1980 a proposito di Let It Be, ha dichiarato come il pezzo non centrasse nulla con lo stile dei Beatles, non comprendendo come Paul avesse potuto produrre qualcosa di simile.

  • R.E.M. – Shiny Happy People

Anche in questo caso, intenzioni incomprese. Michael Stipe e soci avevano composto la canzone per prendere in giro la loro casa discografica, la quale richiedeva di scrivere pezzi più radiofonici ed allegri. Purtroppo, o per fortuna, il pubblico e la Warner hanno adorato il pezzo che Stipe, invece, odia.

  • Led Zeppelin – Stairway To Heaven

Robert Plant è esausto di sentirne parlare. La hit ha 45 anni d’età, definita dal suo autore una “dannata canzone da matrimonio”, che si rifiuta di intonare ad ogni concerto.

  • Coldplay – Speed Of Sound

Il pezzo è stato composto dopo che il gruppo ha ascoltato gran parte della discografia di Kate Bush, somigliando pericolosamente a Running Up That Hill. Semplicemente, secondo Chris Martin, quel sound non fa per loro.

  • Oasis – Wonderwall

Il tormento di Liam Gallagher:

“I can’t fucking stand that fucking song. Everytime I have to sing it I want to gag. You got to America, and they’re like, “Are you Mr. Wonderwall?”. You want to chin someone”.

  • Nirvana – Smells Like Teen Spirit

Nel 1993 si domandò a Kurt Cobain perché avesse abbandonato il palco senza suonare il loro brano più famoso. Rispose che sarebbe stato imbarazzante, che avrebbe reso tutto due volte peggio di quanto già non fosse. L’unica ragione per cui il brano riscuoteva una reazione così forte era l’esser stato trasmesso milioni di volte su MTV, sin dentro il cervello delle persone. Kurt avrebbe più volentieri gettato via la sua chitarra andandosene, che fingere di divertirsi suonando quel brano.

Anche i big italiani avranno avuto lo stesso problema, pensate anche solo a