festival-della-canzone-italiana-di-sanremo-2013-la-scaletta-e1360483169416INTRODUZIONE: SIGNORE E SIGNORI, RIECCOCI

Ormai siamo giunti agli sgoccioli, manca un solo giorno all’inizio della sessantatreesima edizione del festival della canzone italiana. Dopo la più che esaustiva classifica del nostro giovane giornalista d’assalto Lo Slavo, non ci resta che guardare più nello specifico le magie di questa sessantatreesima edizione.

Febbraio 2013, mese nefasto: siamo alle porte delle elezioni più inutili della Repubblica Italiana, il Papa si è dimesso oggi perchè non se la sentiva più e  quindi Sanremo, quest’anno più che mai, sarà il perfetto palcoscenico del nostro patetico periodo storico. Come ogni anno verranno messi in evidenza: il nostro scarso gusto in fatto di musica, la completa e totale ignoranza degli italiani nella lingua inglese, qualche tipo di moralismo di bassa lega, e il fatto che Twitter in questo paese l’abbiamo scoperto due anni più tardi che in tutto il resto del mondo. Dici poco? Certo che no, siamo di fronte a una gigantesca mole di cose e noi di Deer Waves ci siamo accollati l’onore e l’onere di guidarvi attentamente nelle 5 serate del Festival.

PROLOGO: ANTICIPAZIONI, RUMORS E TUTTE LE COSE INUTILI CHE VENGONO PRIMA

Ogni anno, nei venti giorni precedenti all’inizio del Festival di Sanremo, si tiene un altro festival molto più divertente: il Festival della stronzata. Se si fossero avverati tutti i rumors sugli ospiti, in tutte e sessantatrè le edizioni del festival, quello di Sanremo sarebbe stato il palco-crocevia dei più grandi esponenti della cultura mondiale. Ogni anno invece finisce che, al solito, vengono quattro stronzi a caso in compagnia di qualche imbarazzatissimo ospite straniero che non ha idea del perchè si trovi lì, tantomeno riesce a spiegarsi perchè Gianni Morandi non mangi la merda sul palco. Spesso è l’unico motivo per cui alcuni ospiti si convincono ad accettare l’invito al festival. Del resto se Gianni Morandi avesse mangiato la merda sul palco dell’Ariston penseremmo tutti a Sanremo come la cosa più figa dell’universo, ma purtroppo non è così.

Nell’ordine quest’anno si diceva che avrebbero dovuto calcare il palco genovese: Muse, Paul McCartney, Leonard Cohen, Penelope Cruz, Rihanna, Richard Gere, Gwyneth Paltrow e Laetitia Casta. Avete letto bene? Apprezzabili o meno sono dei nomi di tutto rispetto. Ovviamente uno per uno hanno smentito TUTTI e ospiti certi saranno invece: Carla Bruni, Andrea Bocelli (che ha accettato solo perchè Sanremo non l’ha mai visto), Bar Refaeli, Bianca Balti, Asaf Avidan e Caetano Veloso. Ma chi stracazzo sono? Carla Bruni viene in qualità di cantante o di quella che si sbatteva uno degli ultimi esponenti del centro destra in Europa? Asaf Avidan e Bar Refaeli li abbiamo invitati perchè dopo aver nominato la Palestina “Stato Osservatore Esterno” dobbiamo rimetterci in buona luce nei confronti di Israele? O semplicemente perchè il loro cachet sommato era un ventesimo di quello dei Muse? Non avremo mai le risposte a queste domande e poche sono le nostre certezze. Una di queste è che a presentare il Festival quest’anno sarà il Fabione nazionale:

Che bel faccino eh?
Un’altra certezza è che la presenza di Crozza, nella prima serata, sembra confermata e in fondo, questa, è una bella notizia. Tanto bella che un vecchietto a caso sembra non averla presa troppo bene. Di che vecchietto sto parlando? Uno che siamo abituati a conoscere bene e che ultimamente sembra non voglia essere lasciato in pace dal Morbo di Parkinson che lo costringe a dire stronzate di entità x^∞ con 99<x<999. Ovviamente sto parlando del Cavaliere che ha sbottato ai microfoni di Unomattina: “Se il Festival di Sanremo diventa il Festival Dell’Unità sono sicuro che il 50% degli italiani smetterà di pagare il canone”. Vabbè, stronzate irrilevanti, certo.
Ora che abbiamo un quadro completo delle premesse che hanno dato forma al nostro Festival preferito, partiamo con quello che succederà, nel concreto, in questa cinque giorni di fuoco.

PRIMA SERATA: DALLA, VERDI E CROZZA

Martedì 12 si presenta all’insegna degli omaggi a Lucio Dalla e Giuseppe Verdi, tanto per fare. Per il primo saranno le parole del compagno di vita Marco Alemanno a narrare le gesta del cantautore scomparso, per Giuseppe Verdi invece non ne ho idea e a quanto pare neanche gli organizzatori sanno bene cosa stanno facendo: tutto regolare. Par condicio permettendo, invece, Crozza allieterà il pubblico dell’Ariston parlando ovviamente di politica e attualità; anche se personalmente, e con me credo tanti altri, spero nella parodia di Zichichi che di politica tanto non ce ne frega un cazzo, mentre la SCIENZIA fa sempre ridere. Nel mentre verranno tappati i buchi con sette dei quattordici big, la maggior parte dei quali non ho idea di chi siano, a parte i Marta Sui Tubi che Grazia.it definisce “i più alternativi”. Stando alle indiscrezioni e guardando alle edizioni passate credo abbiano già perso.

SECONDA SERATA: NOIA

Mercoledì 13 toccherà agli altri sette big tra cui Elio, ormai tristemente famoso per X Factor e non più per il Vitello Dai Piedi Di Balsa e Gazzè che nella sua vita ha scritto un solo pezzo bello e qualcosa mi dice che non ricomincerà certo questo mercoledì a stupirci. Nel frattempo si esibiranno otto artisti della categoria giovani e chissà se Bar Refaeli ci farà vedere la sua farfallina. Visto che di questa serata si sa solo questo e sembra tutto molto noioso, eccovi una foto di Burial, Thom Yorke, Four Tet e un ciccione a un parco divertimenti:

TERZA SERATA: ANCOR NOIA

A coronare la totale assenza di programmi sugli ospiti ovunque si può leggere che giovedì 14 si esibiranno i rimanenti giovani e verrà stilata una classifica provvisoria che peserà il 25% del giudizio finale. La classifica verrà stilata con metodi macchinosi e noiosi tra cui è previsto il televoto, una delle più fini truffe legalizzate di sempre. Niente. Solo questo, ci pensate? Mentre gli organizzatori si arrabattano per inventarsi qualcosa peggio che Berlusconi in campagna elettorale, tutti sperano che Sanremo, quella sera, raggiunga quanto meno il 5% di share. Deer Waves ha pensato ad alcuni modi in cui ciò potrebbe avvenire:

Metodo #1 “Fate entrare Fazio nudo con una farfallina tatuata sul pene e sperate che sia abbastanza grande da poterlo inquadrare”

Metodo #2 “Riesumate il giudice Santi Licheri e fatelo duettare con Albano Carrisi”

Metodo #3 “Invitate lo staff di Deer Waves a cantare questo pezzo in playback”

QUARTA SERATA: UNO SGUARDO ALLA STORIA

Venerdì 15 febbraio preparate i fazzoletti: I Big canteranno (in improbabili duetti) le canzoni che hanno reso famoso il Festival della Canzone Italiana. Avete presenti i pezzi più brutti degli ultimi sessant’anni? Esattamente quelli. Ho letto che un pezzo si chiama “Ciao amore ciao” e volevo consigliare agli autori del festival di rinominarlo “Ciapo amore ciapo” oppure, per rimanere più tradizionalisti, “Ciao bella ciao”. So che questo vorrebbe dire rendere il festival meno noioso e non so quanti sarebbero così coraggiosi da prendere una scelta del genere. Inoltre volevo cogliere l’occasione per ricordare a tutti gli aspiranti suicidi che venerdì è il vostro giorno, perchè ospite della serata sarà Pippo Baudo.

QUINTA SERATA: CE L’ABBIAMO FATTA

Sempre che a Fazio non gli si secchi la lingua per le leccate di culo, sabato 16 febbraio il Festival volgerà a conclusione. Come ospite vedremo sul palco dell’Ariston Andrea Bocelli (anche se temo che lui non vedrà noi) che canterà qualcosa nella lingua dei ciechi. Novità di quest’edizione saranno i proclamatori, ovvero gente che apre una busta e urla un nome. Tutti personaggi ovviamente molto affini all’ambito musicale come la tennista Flavia Pennetta, la condutt.. cuoc… giornalist… la fantastica Benedetta Parodi, il bomber Vincenzo Montella, la strafiga Ilaria D’Amico e altri sconosciuti.

Finirà così Sanremo, nel nonsense più totale, a dimostrazione che più che il Festival Della Canzone Italiana, è soltanto un triste spettacolo dalle fattezze grottesche e culturalmente irrilevante, ma questo è cosa banale. Gireranno tanti soldi, gli editori si stanno già sfregando le mani, i fiorai pure e niente lascia presagire che la cosa possa cambiare nel tempo.

Quando ci faranno chiudere e rimarrete da soli con Sanremo almeno non potrete dire che non vi avevamo avvisati.