Come il tizio che strilla sulla battigia probabilmente in questo momento in cui stai leggendo, anche noi vogliamo proporre del “coccobbello”.
Ma non dentro una bacinella che di solito serve per raccogliere il bucato: il coccobbello in questione è l’EP d’esordio dei DARRN, che si intitola Musica da camera e che è uscito nella sua interezza il 19 luglio per Asian Fake.
La pubblicazione
L’esordio dei DARRN era una delle cose più attese provenienti dalla scuderia di Asian Fake. Il collettivo romano aveva cominciato a far parlare di sé con YODEL, un singolo risalente ad inizio 2019, e si era poco dopo ritagliato un posto nel parterre di collaborazioni di ZEROSEI, album di Frenetik & Orang3, con la traccia Verme.
Le produzioni dei DARRN si sono proposte fin dal primo ascolto come una nuova, valida declinazione di quell’idea di musica e suono propri dell’etichetta discografica dei Sxrrxwland e Venerus.
Proprio come Venerus per il suo ultimo lavoro Love Anthem, i DARRN hanno lanciato Musica da camera in due puntate differenti: la seconda metà dell’EP (Saba e Ologramma) è andata a completare la prima metà uscita in precedenza (il 26 aprile) con i pezzi Allen e F2.
Di che si tratta
I DARRN, composti da due producer, una voce e un graphic designer, più che un EP hanno cercato di trasmettere un immaginario, fatto di musica ed elementi visuali, atmosfere notturne e acquatiche (lascio nell’acqua dei pensieri miei / solo per vedere se restano a galla).
Dominate da toni saturnini, le canzoni di Musica da camera suonano al tempo stesso innervate anche da un calore forte, umano e artistico – ma è comunque un calore magmatico, sotterraneo.
Allen, che apre il disco, mostra subito questa duplice valenza: uno sfondo chillout e intimo trasmesso dalla produzione, fa da base all’inno di un personaggio geniale e sregolato, in grado grazie alla propria personalità di gettare il cuore oltre ogni ostacolo. Iniziato nel segno di Allen Iverson, l’EP procede con F2, nata come side track del progetto ma poi modellata, limata e resa compatibile con l’organismo di Musica da camera: “come i tasti funzione sulla tua tastiera,” dicono i DARRN riferendosi ad F2, “a cui puoi attribuire qualsiasi scorciatoia di applicazione“.
Saba si riaggancia subito alla prima parte dell’EP: un chiaroscuro di sogno e realtà, un malinconico punto della situazione sulla propria vita, sui valori con cui si è scelto di viverla. Un primo squarcio che diventa voragine in Ologramma, vero e proprio excursus sugli snodi fondamentali che costellano il passato: cicatrici di cui è bene avere coscienza, capirle, interpretarle.
Il lavoro visivo
Oltre alla musica, un tratto caratteristico dei DARRN consiste nella gestione della comunicazione e dell’estetica visiva del loro lavoro. Parte del collettivo è infatti il graphic designer Giacomo Carmagnola, nome d’arte Gore_xv; è lui a gestire le creazioni che accompagnano ed integrano la proposta musicale del gruppo.
La cifra di Gore_xv è la glitch-art, ‘l’arte dell’errore’ attraverso la quale i confini tra analogico e digitale si annullano, e lo fanno sotto il segno dell’interferenza, del cortocircuito, del refuso digitale.
È con il filtro della creatività di Gore_xv che i DARRN in questa prima fase della loro carriera hanno deciso di presentarsi al pubblico. I loro volti non sono volti, ma sono errori digitali calcolati, mischiati alla realtà e diventati arte.
E si può dire lo stesso della loro idea di musica, che si sta sviluppando in Italia (e in italiano), ma che respira in maniera molto internazionale.