È il 1984 quando William Gibson pubblica Neuromante, romanzo seminale del genere cyberpunk che ha cambiato il modo di concepire non solo la fantascienza, ma il modo stesso di fare romanzi. Le pagine di Gibson scorrono come un film, dense di immagini fumose, illuminate di neon e scintillii metallici, descrivendoci un mondo iper-caotico che già negli anni ’80 era futuribile, ma che oggi sappiamo essere un presente alternativo piuttosto che uno sguardo su un lontano avvenire. Una lettura coinvolgente e fondamentale, sovraccarica e respingente, un perfetto esempio di come le nicchie abbiano il potere di risuonare anche tra le masse.

Iperfamiglia sta a alla musica italiana come Neuromante sta alla letteratura angloamericana. Non solo le parole di Marta Moretti ci dipingono una Roma acida e pulsante, simile alle città alveare di Gibson, ma in generale i Tersø aprono questo 2021 con un disco pop drittissimo in cui non possiamo che vedere un possibile futuro della nostra scena musicale.

Proprio come Gibson ha sintetizzato in un unico lavoro gli stili di Dick, Aasimov, Clark e Ballard, nei Tersø sentiamo indubbiamente influenze di vario genere, dalle basi a metà tra Cosmo e Moderat ai testi che sono una versione dark e poetica del nostro ormai defunto indie. E proprio come Gibson i Tersø riescono a creare un’amalgama di ciò che è venuto prima di loro e a suonare freschissimi al tempo stesso. Una vera ventata d’aria fresca, una boccata d’aria fuori da un club sotterraneo alle prime luci dell’alba.

Iperfamiglia è un disco semplice, con qualche ingenuità ma indubbiamente maturo, rapido tanto nell’ascolto (meno di mezz’ora) ma anche nell’insinuarsi nelle nostre orecchie con ritornelli alienanti e divertenti. Dai rottami fumanti di generi morenti e stantii i Tersø fanno fiorire otto tracce da mettere in loop: da Aurelia a Eiger, da Laser a Dehors (probabilmente due delle canzoni italiane dell’anno, segnatevelo), tutti i pezzi suonano coesi, ben ritmati, forse un pelo troppo simili tra loro ma ben lontani dall’essere ridondanti o noiosi. I Tersø, più che mostrare i muscoli, scoprono il loro lato più dolce e inaspettato, uno sguardo a una nuova musica italiana accessibile, divertente e pulsante di energia. Da parte nostra non possiamo che esserne entusiasti.

Tracce Consigliate: Laser, Dehors