Lo streaming ha cambiato in maniera irreversibile le nostre vite. La possibilità di scegliere quale contenuto consumare, dove, e in quale momento, ha fatto sì che gli anni ’10 fossero caratterizzati da un approccio individualistico all’intrattenimento. Negli anni 90, di contro, era quasi inevitabile che tutti (i giovani) ascoltassero la stessa musica: quella che girava su MTV. Questo ha contribuito a creare dei pilastri culturali condivisi, un’esperienza collettiva che una grande parte della Generazione Y ha tramutato negli ultimi tempi in un forte senso di nostalgia.

Rina Sawayama è una cantautrice, è una modella, è nata in Giappone, è cresciuta a Londra ed è un’icona LGBTQ. Da un punto di vista prettamente artistico, Rina Sawayama è, più di qualsiasi altra cosa, figlia della cultura di massa a cavallo tra gli anni 90 e i 2000. Il suo primo LP, Sawayama, è una lettera d’amore alla musica che, in qualità di Millenial, ha ascoltato crescendo. L’album è un avvincente distillato di un filone musicale che talvolta viene ritenuto superficiale, spesso erroneamente, ed è presentato in maniera fresca, contemporanea, pur suonando sempre familiare.

SAWAYAMA, con le sue 13 canzoni, che raramente superano i 3 minuti, è un album compatto, eterogeneo, stimolante; un prodotto che si colloca perfettamente nell’attuale scena discografica fungendo da compendio dei trend musicali degli ultimi 30 anni. L’attenzione viene continuamente stimolata dalle numerose citazioni e dai cambi di genere: se siete parte della Generazione Y, vi risulterà difficile ascoltare una traccia senza che questa richiami un artista o un gruppo che ha segnato la vostra adolescenza.

La carismatica aggressività della giovane cantautrice emerge principalmente nella parte iniziale del disco, in cui il bubblegum Pop flirta con sonorità che sembra aver preso in prestito dal Nu Metal di Korn, Limp Bizkit e Linkin Park. La carica energetica svolta in tutt’altra direzione con Comme Des Garçons (Like The Boys), col suo basso club-friendly e un beat irresistibile. Non mancano le reinterpretazioni dell’R&B old school, con XS, in cui il Justin Timberlake di Like I Love You finisce per scontrarsi sorprendentemente con delle chitarre Rock, e con la più tradizionale Love me 4 me. L’album non guarda però solo al passato, Rina Sawayama abbraccia con successo anche il Pop contemporaneo à la Dua Lipa e Charli XCX in Tokyo Love Hotel e Bad Friend. Seppur percepibile durante l’intero album, l’anima orientale di Rina è particolarmente accentuata in brani come Paradisin’, con il suo ritmo iperattivo e il suo arcobaleno di synth, e in Snakeskin, con il suo cross-over, splendidamente kitsch, tra drammaticità vocale e i drop Dubstep.

L’album è anche il racconto delle sue esperienze, del rapporto complesso con la famiglia, della sessualità e delle difficoltà che nascono dal suo essere in parte orientale, in parte occidentale. STFU! è un attacco nei confronti dei comportamenti razzisti da parte degli uomini caucasici nei confronti delle donne asiatiche. Comme Des Garçons (Like The Boys) e Chosen Family sono un elogio alla comunità LGBTQ, la nuova famiglia all’interno della quale è finalmente in grado di sentirsi se stessa. Akasaka Sad e Paradisin’ raccontano i lati negativi del trasferimento dal Giappone all’Inghilterra e dell’essere cresciuta soltanto dalla madre.

Rina Sawayama ha preso gli elementi distintivi della musica Pop, R&B, Nu Metal e Dance degli anni 90-2000 e li ha resi propri, utilizzandoli come espressione delle proprie emozioni: felicità, rabbia, tristezza, indecisione e senso di colpa. Superato l’iniziale smarrimento che si può provare ascoltando il disco, appare evidente che si tratti di un’opera molto personale, la cui produzione è complessa e studiata sapientemente (tra i collaboratori spiccano Clarence Clarity, Danny L Harle e Kyle Shearer). SAWAYAMA è un avvincente flashback negli anni più spensierati del nostro passato ed è un momento di lucidità in cui ci rendiamo conto che tutti, in fondo, abbiamo amato la musica di MTV.

Tracce consigliate: Comme Des Garçons (Like The Boys), XS, Tokyo Love Hotel