Un uomo solo al comando. Una specie di Capitan Findus, un po’ più giovane e senza capelli bianchi. Dà gli ordini ai mozzi: sciogli la cima, leva l’ancora e quelle cose lì da marinaio. Mosse sicure e gambe marine, ma se gli stai vicino e lo guardi nelle palle degli occhi s’intravedono le lacrime saline appese alle ciglia. È ancora giovane, ma sul viso i segni dell’esperienza. Quanta amarezza si porta dietro Antille, nuovissimo album di Pop X su Bomba Dischi. Malinconia mal celata dal solito mood un po’ Festa in Piazza, un po’ autoscontri.

Un lavoro che sembra uscito dal mare, anche se la storia alle spalle del collettivo di Davide Panizza vien su dai bricchi. L’epica del boschetto. La vita lasciva. Ma chi si aspettava l’osceno storce il naso e torna a farsi le seghe da solo. Il capitano ha aperto il suo cuore. In lontananza, mentre la luce del faro si perde nella nebbia, l’amore perduto. Se prima la Musica (era) per noi, oggi è per lei/lui. Fa l’amore, non scopa.

Crudo, squacquerone e rucola. La vita semplice a ritmo di mazurka e valzer. Il mare d’estate ma anche d’inverno. C’è ancora la voglia della festa in Baila (Baila baila con la Monica, baila baila con la Marika. A little bit of Lou Bega) e ci sono i volteggi in autotune di Tridente, con i quali si tentano di imboscare le tenerezze scanditi dai suoni di un vecchio picchiaduro del cabinato.

Avete mai provato a dire ti amo a qualcuno con accanto gli amici? Ecco, qualcosa di simile.

Passano i minuti ma non c’è traccia di bagasce e sucamenti. Ci sono, invece, le partenze e gli addii di Barricati – che strizza l’occhio a Vita di Morandi e Dalla per rimaner in tema Emilia Romagna – (In questa strada deserta che malinconia), quelli di Down (E mi manchi davvero/tu mi manchi da morire nella storia del cielo) e di Onda (Correre correre sì, per andare dove ancora non lo so. E allora vieni qua sono la tua donna). Ci sono i luoghi. Pensieri liberi che tornano alle piazzette che da piccolo ti sembravano enormi, ma quando le vedi 20 anni dopo ti fai tristezza da solo perché sono grosse come un box auto. Strade, viaggi più o meno mentali e trip più o meno naturali.

Barricati:

Le canzoni depresse metton l’allegria
che il nostro amore è una gran bugia
non ho voglia di andare al mare
voglio stare a casa a nuotare sulle sdraio di bambù

Filosofia in pillole, la dolce vita romagnola e vino in brick.

Antille:

Non c’è più tempo per annoiarsi
Neanche per vivere davvero
In una baracca sotto il sole
Per aspettare il cimitero

A quattro anni dal disco d’esordioPop X continua il suo mix di colpi di genio suonati con i preset delle tastiere ROLAND Juno: è un album scritto con un cuore imborghesito, ma scritto bene. Pulizia e compattezza. Ossimori e contraddizioni di un progetto bohémien nato con giochi dannunziani e che di D’Annunzio, oggi, mantiene l’aspetto poetico e non quello erotico. Almeno in apparenza, perché come dice quel vecchio proverbio: il mare è calmo solo in superficie.

Tracce consigliate: Antille, Barricati, Down, Onda