Ci sono dischi che ti entrano nel cuore, che ti consumano, che ti straziano l’anima; dischi che non vedi l’ora di poterti mettere le cuffie mentre torni a casa, che ascolti in macchina, in metro, in camera, dischi che sanno farti compagnia in qualsiasi momento. Dischi capaci di far venire la nausea dai miliardi di ascolti. Ecco, TWO degli Owls non rientra assolutamente in questa categoria purtroppo. Gli Owls sono un gruppo un po’ così, un gruppo la cui storia parla per loro: nati dalle ceneri di un gruppo emo, hanno cambiato più volte nome e stili, sempre rimanendo nell’ambito dell’emo, fino ad approdare con TWO a sonorità più mature, si potrebbe dire noise; ad onor del vero se parti dall’emo non puoi che migliorare, anche se la recente storia del convertito Skrillex potrebbe smentirmi. Rimane però davvero difficile registrare la crescita di un gruppo il cui album precedente risale all’anno dell’uscita di quel capolavoro che era (ed è) Amnesiac ovvero il lontano 2001, giusto per fare qualche paragone.
La cosa forse più snervante di TWO sta nel nome delle tracce, ognuna seguita dai tre puntini di sospensione, che sia un’appendice del periodo emo? Ad ogni modo, alcune tracce si salvano, nella loro semplicità: l’energica The Lion… e la grunge (senza prendere questo termine troppo alla lettera) Ancient Stars Seed… non sono male. Per le altre non possiamo dire che sia un disco di merda, né che sia uno scempio totale: diciamo però che se lo scorso pomeriggio avessi dovuto scegliere tra sentire per l’ennesima volta l’ultimo di St. Vincent (TI AMO) e questo, beh non avrei avuto la minima ombra di dubbio. E poi, cari Owls, ci sta di non avere il carisma, ma riuscire a farsi rubare il nome da un gruppo metal negli anni di assenza dalle scene questo proprio no: bocciati.

Traccia consigliata: Ancient Star Seed…