I Novella sono una band londinese che fa psichedelia centrata sui sixties, ah no, i Novella sono una di quelle poche band che ha ripreso come proprio monumento il paisley underground, la mistura tra sixties e la psichedelia stralunata dei Velvet Underground; scusate oggi sono proprio cotto, i Novella fanno shoegaze, alla maniera dei Pale Saints e Lush. Psichedelia tipicamente inglese, insomma, che ruota attorno a questi mini e maxi generi tra loro molto simili, ma con delle peculiarità conosciute e precise.

Parte Land e subito si vola sopra mari caramellosi con una chitarra che sputa wah-wah senza ringraziare, praticamente ad ogni pezzo della prima parte di disco. Nella seconda parte c’è spazio a qualcosa di diverso: Blue Swallow si nutre per praticamente tutto il pezzo di un drone di un sitar(?), ammaliando l’ascoltatore, per poi ribaltarsi con delle ritmiche à la Rain Parade. Younger Than Yesterday, parte come fosse una canzone dei Tame Impala mescolata allo slowcore dei Galaxie 500, chiudendo il tutto con un assolo sghembo.

Tutto l’album poggia su delle basi solidissime, nonostante le molte influenze. La prima parte è più veloce e coinvolgente, e dopo la metà si possono sentire i pezzi più interessanti. Basso dominante e prepotente, chitarra che non dà mai la sensazione di sfondare totalmente nello shoegaze, ma resta in stasi, tra il wall of sound e un viaggio oltre la stratosfera.
Il problema principale è che il prodotto finale sa troppo di già sentito, manca il salto di qualità, la personalizzazione del sound.

Traccia consigliata: Blue Swallow