Che la neo-psichedelia sia una realtà concreta e non un piccolo fenomeno passeggero è ormai ben assoldato. E come in tutti i revivalismi il problema principale per i musicisti di oggi non è tanto l’epoca in cui si è nati, della serie “fossi nato negli anni 60 sarebbe stato tutto più facile”, quanto più l’accaparrarsi un posto nella scena e tenerselo ben stretto; occorre dunque caratterizzare il più possibile la propria musica attraverso elementi personali e riconoscibili, che da quella marea di gente, la “scena”, facciano per lo meno spuntare la testa o, come nel caso dei Temples, i capelloni.
Dopo 12 mesi di chiacchiericcio positivo, tra singoli e apprezzamenti vari soprattutto in madrepatria Inghilterra, i Temples sono pronti al grande passo con il debut Sun Structures.
I canoni e gli stilemi sono quelli classici dello psych-rock ma il gruppo si diverte a cambiare mood e a inserire nuovi elementi che, pur rimanendo ben saldi e derivativi, finiscono per rendere variopinto, e godibile, il quadro generale: dagli assolini melodici di Sun Structures e Mesmeries al riff arabeggiante di Shelter Song, passando poi per i fraseggi chitarristici corposi e danzerecci di Keep In The Dark che subito fanno pensare a Elephant dei Tame Impala. A Question Isn’t Answered e The Guesser portano la psichedelia a casa della regina, la prima in maniera più sognante, la seconda più concreta. Il pop e la melodia facilona di Test Of Time si contrappongono alla dilatata coda strumentale di Sand Dance.
Un debutto godibile quello degli inglesi, scaltri maestri nell’avvicinarsi ai canoni psych senza però mai abbracciarli pienamente. Ecco che quando la chitarra inizia a ricordare i Tame Impala la batteria si fa subito più concreta, e quando la coralità rimanda ai Beatles le linee melodiche si infittiscono. Alle volte il gruppo sembra perdersi un po’ nel bicchier d’acqua che loro stessi hanno riempito (Move With The Season e la già citata Sand Dance), ma in generale la formula è di quelle da presa diretta: riff appiccicosi, ritornelli schietti, batterie danzanti.
È psych? È rock? È pop?
Di sicuro vi farà divertire.
Tracce consigliate: A Question Isn’t Answered, Keep In The Dark