È un lungo rettilineo quello sul quale viaggiano da più di un lustro i Lust For Youth. Per una band che si è costantemente mossa in questa direzione, scorgere le deviazioni e i cambi di passo nell’omonimo nuovo album non è immediato. Ma in più di un quinquennio di cambiamenti ce ne sono stati parecchi. Alcuni macroscopici, come il cambio di formazione (oggi arrivata a quota due elementi), altri impercettibili come le varianti di una coldwave mai noiosa e la maturazione nel songwriting.

Come in un circuito, Lust For Youth si inserisce sulla falsariga di Compassion con la collaudata formula di composizioni synth-pop muscolose e derive melodiche verso l’euro-pop dei ’90. E come per i suoi più evidenti riferimenti, su tutti New Order e Pet Shop Boys, la voce guida è la chiave per scavare il cuore pulsante sotto il motore dei sintetizzatori. In questo senso, l’arroganza e il distacco di Hannes Norrvide rappresentano il tratto umano del progetto, come Tennant e Sumner nelle rispettive band.

Dal punto di vista strettamente musicale, il titolo è manifesto di un ciclo che si chiude, ma anche segno di un nuovo inizio. La fase della transizione è finita e la band torna sul proprio passato, ripulendo atmosfere già conosciute ed elaborando con maturità costruzione e narrazione dei brani.

L’opening è tutta per il duo New Balance Point ed Insignificant che costituiscono il propellente per lo slancio iniziale: la prima chiaramente Manchester-oriented, la seconda stroboscopica. In scia, decise a non perdere il passo troviamo Adrift e Great Concerns, animali notturni che con occhi di ghiaccio si muovono in solitudine tra le luci della città, con crash e melodie romantiche. Ma l’album offre anche delle ballads di maniera, tra cui Venus De Milo e il masterpiece Fifth Terrace, nel quale l’incursione di Soho Rezanejad ha il pregio di amplificare una delle parti più poetiche dell’album. L’apice, però, lo si raggiunge con Imola, ideale continuazione di Lungomare (sebbene non in italiano) ed epica ode al “figlio di San Paolo”, Ayrton Senna ed alla leggenda che ha rivissuto tra il rombo di un motore e le nuvole del cielo nel giorno del suo memoriale.

Con lo sguardo rivolto al passato ma il piede teso sull’acceleratore, i Lust For Youth sfrecciano velocissimi come ai tempi di International lasciando sull’asfalto l’ennesimo album senza tempo. La nuova sfida, semmai, sarà quella di avventurarsi sullo sterrato con un fuoripista e provare a sfuggire, forse, da quella che da un’altra prospettiva può sembrare solo una enorme trappola per topi.

Tracce consigliate: New Balance Point, Imola