Il 2015 ha registrato l’assenza dalle scene, per la prima volta dal 2010, dei Lust For Youth; e quest’assenza si è fatta sentire. Il loro percorso artistico li ha portati a spogliarsi via via delle vesti più dark, dei suoni più scuri, abbandonando quella introspezione che aveva caratterizzato album come Solar Flare e Perfect View, muovendo verso atmosfere più – passatemi il termine – dance, come emerso in International (brani come Epoetin Alpha e New Boys scandivano un cambio di rotta col passato). Oggi Compassion si presenta come un album che vuole continuare il tragitto precisamente sui binari tracciati due anni fa.
Stardom aveva già creato, qualche mese fa, una linea diretta col passato più recente: quell’intro che sembra non finire mai, quel senso di angoscia che si mescola con la voce di Hannes, divenuta nel frattempo più limpida che mai. Con 35 minuti di ascolto i LFY riescono perfettamente nel compito di creare un album completo senza doversi prestare alla noiosa moda di canzoni-riempitivo. E così mentre la testa non può fare a meno di muoversi a tempo in Limerence e Sudden Ambitions (canzone da stadio più che da club), trova posto anche Easy Window, un intermezzo acustico. I bpm salgono e scendono come una montagna russa, siamo davanti ad una contrapposizione continua e frenetica; i 7 minuti e 30 di Better Looking Brother raccolgono in sé tutte le anime del trio svedese, con una struttura che vede alternare ritmi tribali e atmosfere scure di inizio decennio, andando a cozzare nettamente con la seguente Display, dolce ballata di tutt’altro tenore. Tutto si chiude senza vedere il mare nel mare, ma con In Return, monologo francese totalmente immerso in un’atmosfera synthwave unica.
Sarebbe riduttivo e offensivo considerare i Lust For Youth come “band del 2000 che si rifà agli anni ’80”; sicuramente gli 80s hanno avuto un grosso ruolo nella loro crescita, ma quello che questi ragazzi sono in grado di produrre travalica le influenze, rendendoli uno dei gruppi più importanti di questa decade. Compassion è un album pieno di carica emotiva, pesante nella sua leggerezza; un album che forse non sconvolge al primo ascolto, ma che mostra tutta la personalità ed il coraggio che hanno avuto i LFY nel loro cambio di rotta, coraggio che però li ha senza dubbio premiati.
Tracce consigliate: Better Looking Brother, Stardom, In Return