La rivoluzione DIY sta popolando le piste di carne fresca. Partendo dai primi collage sonori, si nasce si cresce e si matura nel web, senza voler a tutti i costi sfondare una Boiler Room. Ci sono personalità come Stuart Howard, figlie dell’inconscio digitale, appassionate non dell’elemento di per sé ma del modo in cui questo elemento può contribuire alla sua musica. Ha navigato tanto il ragazzo. Sessions infinite cercando spunti ed ispirazioni per un buon intro, una sfaccettatura che diventi loop, così da avere un sottofondo per una distratta routine da nerd. L’Ep When You’re Gone di due anni fa aveva impressionato per promiscuità e allo stesso tempo coesione, ruvida e glitchosa, con Thundercat e Teebs a contribuire con le loro gesta in alcuni episodi: era un un benvenuto a Los Angeles dalla Brainfeeder.

Stavolta Howard di anni ne ha 25, e più che inviare demo a Flylo, che lo aveva fortemente desiderato nel suo roster (infatti rimane l’unico britannico tra gli artisti), se ne va prima in letargo in campagna, nell’Essex, fuori Londra. Non si sa tuttora le droghe che girano da quelle parti, sicuramente qualcosa che rende le tue azioni atemporali e fuori da ogni logica umana. Alchimia elettronica, costrutti avanguardisti, decostruttivismo sonoro, tutto ciò è Nostalchic.

Il nigga ha visto in Stuart talento da vendere, che riesce a strutturare ogni singola traccia con tecnica innata, passando dalla Los Angeles ululante di Kelly Brook al sottobosco IDM di Flowers, alla Londra contaminata di Straight Over My Head che sa tanto di Four Tet. Ogni frammento ha una struttura a sé stante, sia nella microscala del singolo pezzo che in tutto l’album. In veste di artigiano rinascimentale, l’inglesino scalfisce dettagli impensabili, lasciando che l’istinto sensoriale venga immerso in nuvole digitale ignote, uno dei tanti punti di arrivo di Lapalux, che seguendo come da copione la scia post-rnb ridisegnata da due (e non unici) featuring femminili notevoli (One Thing, Without You), resta saldo ai capisaldi dell’innovazione del genere come Mount Kimbie.

Gli episodi più chill mostrano un Lapalux che sa rifiatare, e che a modi impressionista dipinge stati d’animo per intero tra le note di Walking Words, colonna sonora floreale che convive con i massimalismi e il neo groove di Guuurl, unendo elitè e underground in un unico passaggio. Idee degne dei nuovi pensatori del web.

L’approccio avanguardista di Nostalchic diventa lentamente delizia: aspettando che venga la quiete, u>no degli album elettronici per antonomasia da non perdere quest’anno.

Tracce consigliates: Guuurl, Walking Words.