Di questo progetto made in LA, con pretese da next big thing, c’ho capito ben poco. I fratelli Aged sono i “bad boys” della 4AD, e fin qui (sembra) tutto chiaro. O almeno, nell’anno in cui c’è necessità di dare risposte e credibilità al white nigga di stampo pitchforkiano (vedi How To Dress Well), qui a parte arroganza e un buon tasso di tamarragine, qualcosa di nuovo c’è, ma non bisogna agitarsi. L’attitudine con cui i fratelli confezionano questi 11 pezzi fa ben sperare, ma è lontana da trarre conclusioni e soprattutto da poter essere affiancata alla black RnB più mainstream.

Sarà perché i neri ce l’hanno più lungo, o che The Weeknd ci sta simpatico perché ci faceva vaporizzare con High For This, ma New World aveva bisogno di più nitidezza e meno chiaroscuri visto il potenziale dei due tamarrini, timidoni di aspetto, ma con un tatto musicale da invidiare anche a quei piacioni dei Chromatics.

Ma è proprio necessario fingere di essere dei duri quando hai in camera un cartonato di Prince?

No World è un disco pretenzioso, che ripesca la passione per gli eighties del principe, ma che ci trascina al presente targato Odd Future, creando intrecci di gusto souleggianti offuscati da qualche beat distorto, giusto perchè, appunto, son sempre bianchi. Lo stesso bianco che più bianco non si può del nostro Giacomino Blake, che sembra essersi travestito da cupido per carnevale, trafiggendo i fratelli con le sue frecce. Your Tears è la conseguenza.

Più angeli che gangsta a dire il vero. I due stanno sul pezzo, e l’eclettismo di The Place è il manifesto di una ricerca silenziosa che giova all’udito ma che non fa saltare dalla sedia, mentre il beat subacqueo di Seventeen al secondo ascolto già vi conquisterà. Fossero nati in Inghilterra ci saremmo già dimenticati dei Disclosure. Ma qui non c’è né frenesia, né traccia di bassi importanti.

Ah, quasi quasi dimenticavo, loro sono dei duri. Sono certo che con gli Inc. vi verrà voglia di trasgredire, provando due tiri di sigaretta elettronica.

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