Ci sono delle band che, a prescindere dal prodotto musicale presentato, genereranno sempre simpatia. In questo caso il riferimento non è puramente casuale ma anzi è indirizzato precisamente agli Hot Chip. Sarà il loro aspetto da cottoni adorabili, sarà per i loro motivetti catchy o che il loro video del singolo I Feel Better è un assoluto capolavoro del trash (Cancer Jesus docet).

Ma aldilà della loro simpatia, i cari Hot Chip hanno sfornato anche qualche album niente male, ritagliandosi un posto di prestigio nella dance alternativa. Rielaborando a loro modo la disco tra funky, soul e un synth-pop intraprendente si sono creati un proprio sound che negli anni hanno ormai consolidato. Ma è forse questo il loro limite maggiore, peraltro molto evidente nella loro ultima fatica, Why Make Sense? : l’incapacità di offrire qualcosa di nuovo.
Non c’è una vera e propria evoluzione nel loro sound, non si cerca praticamente mai soluzioni rischiose. Chiaramente gli estimatori difficilmente rimarranno delusi, perché sono davvero capaci a fare ciò che fannoma onestamente il pericolo “sbadiglio e skippo dopo un minuto” è una concreta possibilità per diversi dei brani presenti. Non fraintendetemi, questo sesto album non è robaccia, anzi probabilmente è un passo in avanti rispetto al precedente, che aveva fatto storcere il naso a molti. Lo testimoniano alcuni pezzi di bravura, come l’opener Hurrache Lights, dove è inevtiabile il rimando ai Daft Punk e Giorgio Moroder , o la robotica ma soffice White Wine And Fried Chicken anche se  ad aggiudicarsi la coppa dell’episodio più riuscito è decisamente  Need You Now, sensuale e cupa ballata elettronica dal potere ipnotico.
A parte questo e poco altro, però, il resto non si discosta molto dalla solita formula e di sicuro non consegna alla storia questo disco . WMS rimane comunque un prodotto gradevole, che potrà regalarvi qualche pezzo papabile per le vostre playlist più sculettose.

Traccia consigliata: Need You Now