La dance è un genere musicale spesso considerato troppo leggero, troppo semplicistico, superficiale. Così non è, ovviamente: come tutti i generi musicali richiede tecnica, conoscenza storica, consapevolezza artistica, innovazione e audacia sufficiente per concretizzare la suddetta.

Un po’ di sana e frizzante bellezza e leggerezza è necessaria ai neuroni di chiunque per svagare le sinapsi e dar loro una tregua dalle elucubrazioni “smithesiane/ hegeliane” in cui normalmente i consumatori compulsivi di musica sono soggetti.
Moroder, Donna Summer, Daft Punk e tutto il filone dance, funky e persino chillwave, hanno lucidato i nostri abiti più belli, vestendoci di glitter e ritmi stellari.

I Chromeo sembrano fare la medesima cosa con il loro nuovo album, White Women (per il quale si avvalgono anche della collaborazione di big tra i quali Toro y MoiEzra Koenig e Solange).
Miscelando ingenuamente disco-dance (Somethingood), synthpop (Old ’45), electropop (Come Alive, Play the Fool), e rifinendo il tutto con ricami funky sparsi qua e là (Over Your Shoulder, Sexy Socialite, Hard to Say No), hanno creato un prodotto controverso.
Se sembra scoppiare nelle nostre teste con beats eleganti e raffinati con la prima canzone (Jealous, I Ain’t With It), le intenzioni dance si disperdono nel corso dell’ album assumendo contorni statici. Varietà, spontaneità e forza melodica sono gradualmente messe da parte per offrire un risultato dai toni moderati e politicamente corretti.
Nessun guizzo geniale, nessuna hit da estate 2014, nessun volo di gabbiano verso tramonti che anticipano di poco il clubbing notturno, nessuna scossa elettrica. Tutto secondo il manuale, nulla di indimenticabile.
Ottima produzione, belle melodie e musica godibile, certo, come una domenica pomeriggio trascorsa a risposare sul divano guardando le soap-opera latino-americane, ma non sufficiente per chi preferisce le paillettes ed un freschissimo mojito al pigiama fresco di bucato.

Traccia consigliata: Jealous (I Ain’t With It)