Ancora una volta, Santiago. 

La Sacred Bones Records, in contemporanea con i The Holydrug Couple (qui la nostra review), di cui abbiamo parlato la scorsa settimana, sceglie di far uscire un altro disco dalle sonorità vintage, di nuovo dalla capitale del Cile. Stavolta ci troviamo però in ambito krautrock, la “Musica Cosmica” proveniente dalla Germania settantina dei Can e dei Neu!: atmosfere spaziali, ritmiche marziane (e marziali), echi di sintetizzatori da Giove, voci sperdute da Urano, o Nettuno, o da qualche altro fottutissimo angolo del Sistema Solare.

Cinque tracce lunghissime, cinque odissee nello spazio sulla Discovery One, cinque viaggi ai confini dell’Universo: come non rimanere affascinati dagli ossessivi riff di Trees? O dagli stranianti synth e dalle stoccate chitarristiche di 9? O dai sottili riverberi di 99? Entrare ancora più a fondo nei particolari delle tracce non ha molto senso, perché II è fondamentalmente un’unica traccia divisa in cinque “episodi” tutti apparentemente simili e coerenti tra di loro ma ricchi di sfumature ogni volta diverse e sorprendenti.

II è un film di fantascienza. O meglio, II è un disco di fantascienza: per ascoltarlo devi entrarci dentro e diventarne parte. E’ un lungometraggio senza immagini, e le scene devi creartele tu, caro lettore, nella tua mente: io ad esempio, giunto all’ascolto dell’infinita Pulsar ho immaginato di correre sui muri. Sì, sui muri, perché II è un disco lisergico, allucinogeno, travolgente, quasi mistico (non escludo ci sia molta droga dietro).

Pur essendo un lavoro molto derivativo, questo album non è affatto una semplice rielaborazione di citazioni kraut e space (vedi Hawkwind), al contrario gode di una grande personalità propria, che lo rende uno dei migliori episodi dell’ondata vintage degli ultimi anni. I Foellakzoid, con la loro Kosmische Musik debuttano nel migliore dei modi nella scena di Santiago, che dimostra di avere, un po’ inaspettatamente, grandi potenzialità.

¡Gran trabajo Foellakzoid!

Tracce consigliate: Trees, Pulsar