Siete a una festa.

No, anzi, siete a un ricevimento, un aperitivo sul presto, qualcosa del genere. Vi hanno invitato amici, non sapete nemmeno perché siete venuti e siete in una casa che vi irrita ammettere sia più bella della vostra. Avete portato una bottiglia di bianco che marcirà in frigo, bevete un cocktail annacquato mentre la gente intorno a voi parla con toni morbidi e pacati. Vi rendete conto, all’improvviso, guardando fuori dalla finestra, che alla fine non si sta così male. L’aria di inizio luglio è straordinariamente fresca, la sensazione della camicia stirata una piacevole coccola, gli ultimi raggi del sole vi illuminano mentre vi rendete conto che siete diventati adulti. Così, senza accorgervene. All’improvviso.

I Know I’m Funny haha restituisce esattamente questa sensazione, fin dall’inizio della sua (ottima) opening, Better Distractions. C’è sempre stato qualcosa dentro di me, qualcosa che arrogantemente ascrivo a tutti gli esseri umani, che implora per qualcosa di divertente, di fuori norma, di frizzantino e solare e movimentato e infantile. Qualcosa che a fine marzo, inequivocabilmente, mi fa scongelare a suon di Hot Chip, Marvin Gaye e Cut Copy.

Qualcosa che al primo ascolto del quarto disco di Faye Webster mi ha fatto dire “Beh, è tutto qui?

Un ascolto superficiale potrebbe infatti ingannare: I Know I’m Funny haha suona un po’ tutto simile a se stesso, e rischia ogni tanto di scivolare nella “musica da sottofondo”, ragion per cui non sono qui a tessere le lodi del nuovo Punisher della situazione. Ma nel momento in cui la Webster riesce a convincerci ad andare a un aperitivo con lei una domenica pomeriggio, nel momento in cui decidiamo di metterci i pantaloni beige e di comprare un vino che costi più di 5 € (perché ci importa della figura che facciamo con dei perfetti estranei), proprio in quel momento ecco che succede la magia. Iniziamo ad apprezzare le piccole cose, le incrinature della voce di Faye, il tramonto violaceo che bagna i tetti delle case, la risata piacevole di una ragazza che non avete mai visto prima, la sensazione di leggerezza data dall’essere comodi, anche solo per un attimo.

Dalla title track alla ormai celebrissima Cheers, da A Stranger alla dolce chiusura di Kind Of, I Know I’m Funny haha si presenta come un disco confortante e confortevole, ma che necessita di una maturità tutt’altro che snob per essere compreso. La maturità richiesta da lavoro del genere, così morbido e così delicato, è la stessa richiesta da una partita di tennis, da un paio di scarpe che calzano alla perfezione, da una serata passata in modo piacevole e niente di più.

Potrà anche non essere il disco che cambierà la storia della musica, potrà non essere il vostro nuovo inno per il 2021, ma sicuramente I Know I’m Funny haha è un disco che vi crescerà addosso e, se ancora come me volete far finta di saper ballare a tutti i costi, vi farà anche crescere un po’. Un ascolto propedeutico, da sentire ora e alla fine dell’estate, per tutti.

Tracce Consigliate: Better Distractions, Cheers, A Dream With A Baseball Player