Per iniziare l’ascolto del sesto album dei BROCKHAMPTON bisogna catapultarsi indietro di quasi 4 anni, quando la combriccola texana pubblicò il terzo capitolo della trilogia di SATURATION, più nello specifico la traccia numero 7 del disco: BLEACH. La candeggina (bleach, appunto) viene usata dalla band come metafora nell’intento di smacchiare e ripulire le proprie menti da tutti quei pensieri, problemi e demoni che le tormentano – un tema molto ricorrente nei versi di ROADRUNNER: NEW LIGHT, NEW MACHINE (da qui RR). Ma soprattutto le primissime note di RR, quelle che poi sostengono tutta la opening track BUZZCUT, sono un fighissimo sample della stessa BLEACH.

L’evento straziante attorno a cui ruota tutto l’album è ovviamente il suicidio del padre di Joba, avvenuto lo scorso settembre. Una tragedia che ha stravolto la vita di tutti i componenti della boyband, i quali hanno deciso di tornare in una casa tutti insieme, per la prima volta dalla trilogia di SATURATION, per supportare Joba in questo momento difficilissimo. Un bellissimo gesto che ha dato un importante boost alla creatività e alla profondità dei testi, mai così riflessivi, maturi e crudi come in RR. Un gesto che si può toccare con mano mentre si ascolta DEAR LORD, un coro gospel a cappella dove tutti i membri, guidati da Bearface chiedono all’unisono al Signore di aiutare il loro fratello Joba a superare l’accaduto, supplicandolo di accoglierlo a sé e mostrargli la luce, THE LIGHT.

Proprio la doppietta THE LIGHT e THE LIGHT PT. II è qualcosa su cui bisognerebbe prendersi un paio di giornate di ferie solo per digerirle, talmente i brani risultano coinvolgenti, dannatamente perfetti e pieni di dettagli devastanti. Nella prima parte le musiche aggressive e le parole di Kevin Abstract e Joba ci mostrano uno scenario completamente buio e senza luce (“Around the world, absorbing light / Something’s missin’ deep inside / The light“) tra depressione post-lutto (Joba racconta il suicidio del padre con una durezza impressionante) e problemi familiari (la madre di Kevin ancora fatica ad accettare l’omosessualità del figlio); nella closing track invece la musica si fa lieve e malinconica ed è lo stesso Joba a sussurrarci, speranzoso e ottimista, che questa luce arriverà prima o poi e sarà valsa la pena averla aspettata – nonostante tutto. Due instant-classic da pelle d’oca che raggiungono sicuramente la vetta dei migliori testi mai scritti dalla band – inutile citare un verso piuttosto che un altro: è tutto incredibilmente eccezionale.

Sulla stessa lunghezza d’onda – per temi trattati – i BROCKHAMPTON presentano CHAIN ON e DON’T SHOOT UP THE PARTY, con chiari riferimenti alle questioni sociali della cultura americana attuale come la violenza della polizia, il razzismo, l’omofobia, mentre invece I’LL TAKE YOU ON, WHEN I BALL e OLD NEWS ci fanno tornare il sorriso attraverso storie sentimentali pulsanti e relazioni più pacifiche e speranzose con i propri genitori.

Dal punto di vista prettamente musicale con RR i BROCKHAMPTON suonano come hanno sempre suonato i BROCKHAMPTON, dove non c’è una linea ben definita di sonorità, anzi la forbice di generi sperimentati rimane sempre larghissima. Nelle due LIGHT e in WHAT’S THE OCCASION si sentono i profumi di Devil In A New Dress di Kanye, tra riff di chitarra distorti e cori up-pitched; WHEN I BALL ci riporta inevitabilmente ai suoni di Chum del primo Earl Swetshirt; I’LL TAKE ON YOU è il classico brano RnB da dancefloor di fino anni ’90 prodotto da R. Kelly; i 4 featuring all’inizio dell’album, invece, viaggiano sui classici schemi hiphop degli ultimi anni e DON’T SHOOT UP THE PARTY è la quintessenza del G-Funk della West Coast.

Giunti al penultimo atto della loro storia (così dice Kevin, ma chi gli crede?) i BROCKHAMPTON sono cresciuti sia anagraficamente che spiritualmente e ciò si riflette senza ombra di dubbio sulla maturità dimostrata nei testi che gli hanno permesso di sfornare uno degli album meglio riusciti, se non davvero il loro migliore. Alla fine dell’ascolto di ROADRUNNER ci si mangia pure le mani per quei 2-3 brani nella prima parte del disco, buttati in tracklist per far numero, ma che stonano con il resto per sound e liriche: BANKROLL con A$AP Rocky e A$AP Fergy su tutte (CHAIN ON e COUNT ON ME le altre).

GO MERLYN, GO MERLYN, GO MERLYN.

Tracce consigliate: THE LIGHT PT. II, THE LIGHT, I’LL TAKE ON YOU, BUZZCUT